semplicemente un segno o che qualche cosa accadesse. Intanto
mi godevo quell’incontro come il più bel regalo di Natale degli
ultimi anni. Persino il cappottino viola che pensavo di comprare
in saldi passate le feste, aveva perso il suo appeal. Ero già
contenta così… o forse proprio l’inconsistenza della cosa mi
permetteva di fantasticare senza i rischi di una verifica?
Nel tempo avevamo coltivato rapporti di buon vicinato con gli
altri commercianti della zona, grati della nostra ristrutturazione
ci dimostravano la loro simpatia con confidenze e attenzioni
sempre a metà strada tra il corteggiamento e l’amicizia. Ogni
tanto chiedevano qualche consiglio specialmente sentimentale
scoprendo come spesso sesso e amore, contrariamente a quello
che si potrebbe pensare non viaggiassero insieme.
Roberto, il barista, sposato, amava un’altra donna da anni con
cui però non aveva mai fatto l’amore. Stefano, il gallerista,
sposato anche lui si intratteneva in chat bollenti con la segretaria
dello studio medico di fronte senza trovare il coraggio di
concretizzare, perché solo allora, secondo lui avrebbe tradito.
Nino, avvocato della corte di cassazione, non amava nessuna,
conviveva suo malgrado con una donna che voleva lasciare da
anni, corteggiandone mille altre in modo inconcludente.
“L’ingrediente segreto del sesso è l’amore” diceva per l’appunto
la protagonista ninfomane di un film e questo purtroppo sapevo
che non saremmo mai riuscite a venderlo. Ma l’idea che io fossi
“innamorata” (di un fantasma) aveva dell’incredibile, nessuna
delle mie amiche riusciva a crederci e soprattutto morivano dalla
voglia di vedere che faccia avesse e come fosse possibile che
una conversazione di 5 minuti scarsi mi avesse rubato il cuore e
la mente. “Vuoi vedere che la prugna secca sempre pronta a
darci consigli questa volta si scotta?” si dicevano le ragazze. In
effetti non riuscivo a parlare d’altro e per sopravvivere
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