ZAZA' Zaza | Page 7

mie energie emotive, convincendomi di non aver bisogno di niente di più. Certo che ormai il sesso era diventato inaspettatamente il centro della nostra vita. Tra il lavoro e il piacere alla fine parlavamo sempre di una cosa e questo aveva innescato una serie di reazioni a catena. Mentre il contatto con il pubblico mi costringeva ad una cura esteriore minuziosa, capelli in ordine, unghie lunghe laccate, vestiti sofisticati, il contatto con il mio corpo aveva risvegliato appetiti dimenticati e incredibilmente mi rendevo conto che tutto marciava in un’unica direzione così che da “psicoterapeuta intellettuale androgena” mi stavo trasformando in “donna seducente consapevole del suo fascino” dallo sguardo ammaliatore. Incredibilmente anche la mia vecchia miopia era ormai un pretesto per lanciare sguardi provocanti. Io che ero astemia e seguivo una vita piena di regole rigide avevo cominciato a bere. Quello che prima mi sembrava un sapore inaccettabile era diventato un gusto interessante. Secondo una mia teoria avevo maturato le papille gustative e non solo, completando un percorso di crescita interrotto da qualche trauma adolescenziale. Chissà che non sarei cresciuta anche in altezza! Il che in qualche modo era vero, ormai lanciata nel mio ruolo portavo con disinvoltura tacchi 12 anche per andare a letto così che cominciavo a percepirmi alta 1m. e 70 cm. Quel pomeriggio pioveva, sostituivo Isa, alle prese con l’influenza invernale che flagellava periodicamente i suoi figli, lavoravo al computer aggiornavo la pagina facebook e controllavo le mail pensando che non sarebbe entrato nessuno. Mi ero spruzzata il tanto decantato profumo ai ferormoni che avrebbe dovuto stimolare istinti primordiali e stiravo le gambe in una sorta di ginnastica passiva che migliorava la circolazione. Sentirlo sulla pelle mi dava un gusto particolare, avevo scoperto 7