ZAZA' Zaza | Page 4

Io, Eva, per curiosità e anticonformismo, pensando fosse una buona occasione per un lavoro part time investendo poco. La dritta ci era servita a rilevarlo, aiutando Isabella, prima del fallimento per pochi soldi. Mai però avrei immaginato come sarebbero andate le cose, pensando anzi con un certo imbarazzo alla vendita dell’oggettistica mi ero fatta promettere dei ruoli ben definiti. Mara conoscendo i vecchi fornitori si sarebbe occupata degli acquisti, Isabella avrebbe fatto la gestione ordinaria di apertura, chiusura pulizie etc. Elena della promozione e delle relazioni con i clienti, e io mi sarei limitata, con la mia piccola quota di capitale, a tappare qualche buco, scegliere l’arredo, il modo di esporre gli oggetti. Una supervisione che non mi avrebbe fatto apparire e impegnato più di tanto. Moquette marrone cioccolato fondente, smalto bordeaux mat alle pareti e qualche finitura in oro satinato avevano trasformato facilmente il locale. L’angolo delle conversazioni intime, gestito da Elena con consigli e dimostrazioni varie era stato allestito con un vecchio divanetto di recupero dalle volute dorate. Vetrinette, cornici e qualche cuscino fantasia di seta sgargiante avevano fatto il resto. L’atmosfera rozza di una volta era diventata magicamente intrigante e accogliente e così grazie alla straordinaria vicinanza con la sede della televisione nazionale e del tribunale, quella parte di clientela composta da tristi trans trucidi fuori e sensibili dentro, stava rapidamente cambiando in vispi vips, sensibili fuori e trucidi dentro, a cui si aggiungeva un mondo di insospettabili “persone qualunque” decisamente più interessanti. Mentre Mara aveva indirizzato gli acquisti verso gadgets sofisticati, dopo i primi ordini aveva cominciato a seguire le fiere negli Stati Uniti tornando con vibratori, anellini di gomma 4