XL, l'house organ di OPES anno 2, n°1, gennaio 2020 | Page 14
Differenti, ma con radici e tratti simili.
Entrambi richiedono uno sforzo
mentale non indifferente, visione
di gioco, capacità di analisi, riflessi,
intuito e abilità fisiche e motorie,
come la coordinazione, la velocità e la
resistenza. Per i meno avvezzi, il tennis
ed il padel potrebbero essere padre e
figlio. La differenza principale risiede
nel fatto che il primo ha un’anima nobile
senza essere snob ed ha uno spirito
romantico, l’altro invece è moderno,
alla moda, divertente e soprattutto
“easy”. In questo momento storico,
seppur al tennis è riconosciuto un
certo fascino alla Sean Connery, il
padel spopola come Adam Driver
o Joaquin Phoenix. A tal punto che
nell’ultimo anno, in Italia, si è fatta
strada nell’opinione pubblica l’idea
di un tennis in crisi. Il motivo potrà
essere pure generazionale, ma il dato
di fatto è che nei circoli sportivi sorgono
campi da padel per rispondere alla
continua richiesta del mercato. Il caro
e vecchio tennis, però, non è l’unico
sport a soffrire, perché anche altre
discipline aggregative come il calcio a 5
si devono chinare di fronte allo sport del
momento: il padel.
La coppia femminile vincitrice della
categoria “Senatori”, che volerà in
Spagna per prendere parte ad una tre
giorni di clinic con i maestri iberici del
World Padel Tour.
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Per capire meglio il segreto del padel
abbiamo voluto analizzare il momento
attraversato da questa disciplina,
guardandola,
osservandola
ed
analizzandola dal suo lato più “inside”.
Con il responsabile tecnico del settore
di OPES, il Maestro Simone Carpentieri,
abbiamo parlato della disciplina più
cool, quella che richiama ai tornei
tantissime coppie di iscritte ed amanti
di quella pagaia forata o, se preferite,
racchetta senza corde.
Se considerassimo la Roma Padel
Cup una sorta di termometro per
valutare il livello e lo stato di salute
del movimento, che cosa potremmo
affermare?
«Il livello, rispetto alla precedente
edizione, è rimasto costante. Se
vogliamo, questa è una notizia ottima,
perché ogni anno perdiamo qualche
giocatore poiché prende classifica
federale. Ne sono un esempio i vincitori
delle scorse edizioni, che sono diventati
degli atleti di seconda e terza categoria.
Di conseguenza, vuol dire che la
nostra è una buona scuola. Persone
che nella scorsa edizione faticavano
contro coloro che hanno vinto,
quest’anno sono arrivate in fondo,
mostrando notevoli progressi tecnici
ed atletici. Per essere una competizione
amatoriale, la Roma Padel Cup è una
manifestazione dal livello molto alto
soprattutto nella categoria principale,
quella dei “Senatori”. Con grande
sorpresa dobbiamo dire che non si
scherza anche nella nuova categoria
dei “Tribuni”, dove abbiamo visto colpi
dall’alto contenuto tecnico. In generale,
posso affermare che il movimento
cresce molto bene. »
Cresce bene anche perché si inizia
a giocare sin da piccolini e perché ci
sono corsi propedeutici all’attività
agonistica o sportiva.
«Devo dire che è tutto in costante
crescita. È uno sport nuovo, pertanto,
se fino a due anni fa un genitore
evitava di scrivere il figlio ad una
scuola
padel
perché
sembrava
soltanto una moda passeggera o un
giochino, da quest’anno abbiamo
un’inversione
di
tendenza.
Alla
Stella Azzurra abbiamo 5 gruppi di
bambini che stando prendendo e
praticando questa disciplina con
serietà, abnegazione, impegno e,
naturalmente, divertimento. Piano,