XL, l'house organ di OPES anno 2, n°1, gennaio 2020 | Page 15
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DEVO DIRE CHE È TUTTO IN COSTANTE
CRESCITA. È UNO SPORT NUOVO, PIANO
PIANO CI STIAMO STRUTTURANDO,
AFFINCHÉ ESISTA UN PERCORSO DI
FORMAZIONE. QUESTA È LA NOTIZIA
MIGLIORE, INSIEME AL FATTO CHE
L’ETÀ DEI PRATICANTI STA SCENDENDO.
SIMONE CARPENTIERI
piano, ci stiamo strutturando, affinché
esista un percorso di formazione
come succede nel tennis e in tutti gli
sport già affermati. Questa è la notizia
migliore, insieme al fatto che l’età
media dei praticanti sta scendendo.
Quando questo sport è arrivato in Italia
ha coinvolto in primis i trentenni e le
fasce d’età più alte, oggi abbiamo visto
trionfare nella categoria “Tribuni” due
ragazzi di quindici anni. Vuol dire che si
sta muovendo qualcosa e che il padel
sta diventando a tutti gli effetti uno
sport riconosciuto. »
Padel: figlio del tennis o parliamo di
uno sport completamente differente?
«È tutto un altro sport. Non posso
negare che chi viene dal tennis
possa avere un vantaggio iniziale,
soprattutto in termini di manualità. Chi
ha praticato uno sport con la racchetta
ha confidenza con lo strumento.
Però, chi viene dal tennis ha grosse
difficoltà nel concepire i movimenti
con la parete. Mentre il tennis si basa
sulla forza, nel padel la forza va gestita.
Direi che c’è un piccolo vantaggio per
chi viene dal tennis nella manualità,
ma non nelle dinamiche di gioco.
Chi non viene dal tennis si approccia
immediatamente a questa disciplina
e forse proprio per questo motivo il
padel sta avendo successo. Chi non
ha mai preso una racchetta in mano
difficilmente riuscirà subito a fare una
partita di tennis; al contrario, la stessa
persona che non ha mai tenuto una
racchetta, approcciandosi al padel, può
immediatamente giocare e divertirsi. »
Insomma, non si può nascondere che
il segreto del padel è nel fatto che è
facile iniziare. Però, necessita in ogni
caso di un’adeguata preparazione
fisica, perché parliamo di uno sport ad
alta intensità.
«Su questo ci sarebbe molto da dire.
Noi, qui alla Stella Azzurra, abbiamo
previsto dei corsi contenenti delle
vere sedute di preparazione fisica ed
atletica. Ricordiamoci che quando ha
iniziato ad imporsi nel nostro Paese ha
conquistato una fascia medio-alta della
popolazione, soprattutto persone che
non facevano più attività fisica sin da
quando avevano deciso di abbandonare
sport come il calcio o altre discipline
e che, grazie al padel, hanno ripreso a
fare del sano moto. Giocando due o tre
volte a settimana, però, accusavano
dei problemi fisici per via dello scarso
allenamento o perché avevano perso
quella base costruita in tanti anni di
onorata carriera a livello amatoriale,
dilettantistico o professionistico. Per
giocare sicuri, è consigliabile fare
una preparazione che consenta allo
sportivo di non incorrere in infortuni o
rischi di qualsiasi tipo. Non è uno sport
di contatto, ma una disciplina che a
livello tendineo e muscolare sollecita
parecchio il corpo. Senza un’adeguata
preparazione non si può tenere un certo
ritmo ed è difficile giocare per due o tre
volte a settimana. »