UFOCTLINE N.14 - (Apr - Ago 2014) | Seite 3

Pagina 3 I “DISCHI” DI TAORMINA Di Salvatore Foresta (CISU Catania) La ricostruzione di un caso del lontano 1954 che non finisce mai di sorprendere. Il caso noto come "la foto dei dischi di Taormina" ha sempre riservato sorprese nel corso degli anni. In realtà non tanto per la spiegazione del caso in se stesso (è ormai assodato che la foto è un falso e che i due oggetti che caddero quel giorno sul litorale messinese erano due palloni sonda), ma quanto per la curiosità e le domande riguardanti la realizzazione della foto. Fino al 1998 si sapeva poco del caso. Curiosamente infatti la foto era più conosciuta all'estero che in Italia e, benché il parere degli studiosi più seri era unanime nel ritenerla frutto di un fotomontaggio non mancavano coloro che continuavano a presentarla come se quelli ritratti fossero veri ufo. Ciò sicuramente anche a causa di quanto scrisse Ansel Talbert sul New York Herald Tribune (che si pensava fosse la fonte primaria del caso), nella sua edizione parigina del 10 dicembre 1954 e cioè che gli esami cui la fotografia e la sua negativa erano stati sottoposti non sembravano rivelare alcuna doppia esposizione né trucchi. Non si conosceva con precisione nemmeno la data, venendo essa variamente collocata tra la primavera e l'autunno del 1954. Attraverso quel poco che la stampa locale e nazionale aveva scritto, il 19 novembre del 1954 due oggetti erano scesi su Taormina e, dopo aver eseguito alcune evoluzioni, uno si era perduto fra le montagne mentre l'altro era caduto in mare. Alcuni pescatori del luogo andarono per recuperarlo, trovando solo una specie di involucro. Nessun però pubblicò la foto e quindi non c'era nemmeno la certezza che quest'ultima fosse collegata al fatto, o se invece si trattasse di qualche altro caso. Comunque il presunto avvistamento che, stando alle fonti giornalistiche estere, aveva provocato scalpore nella popolazione finì per essere subito dimenticato. Nonostante le ricerche degli storici del CISU molte domande rimanevano senza risposta, come ad esempio chi fosse Giuseppe Grasso che la rivista statunitense "Look" indicava come l'autore della foto e da dove essa avesse tratto alcune dichiarazioni pubblicate ad egli imputate; da quale fonte avessero attinto Adolf Schneider e Hubert Malthaner per confermare che l'autore della foto fosse proprio Giuseppe Grasso e che si trattava di "una sua costruzione"; da quale altra Margaret Sachs per aggiungere che gli oggetti erano stati visti da "migliaia di persone" e che i pretesi dischi si allontanarono solo al sopraggiungere di un caccia dell'Aeronautica Italiana; ed infine come la foto avesse varcato i confini dei nostro Paese, se trasmessa da un corrispondente della United Press o portata all'estero dall'am