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EDITORIALE
L’ufologia vecchio stampo perde colpi. Sembra che il nucleo della
ricerca, ovvero l’investigazione e lo studio dei “rapporti UFO”, sia
ormai un’occupazione del passato. Certamente il tipo di
segnalazioni a cui siamo stati abituati stanno diventando merce
rara. La quasi totalità dei casi consiste in foto e video che per la
quasi totalità delle circostanze sono riconducibili a cause facilmente
identificabili. Nonostante il gran chiasso dei media che, il più delle
volte, accostano all’ufologia, accadimenti e argomenti che non
c’entrano nulla, possiamo affermare che i rapporti degni di nota e
di successiva investigazione sono scarsissimi. Con la rete è
aumentata la velocità di circolazione della notizia ma è anche
diminuita proporzionalmente la solidità della fonte che spesso non
è neanche certa. Morte della ricerca ufologica? Non so. Quello che
spero è che si torni a fare ricerca sul campo con i giusti metodi e
con la giusta umiltà. Il numero che state leggendo, oltre a quel
poco di segnalazioni che ci sono giunte in questi ultimi mesi, ospita
un altro articolo, complementare a quelli già pubblicati nel numero
scorso, che completa la panoramica sul caso del 1954 relativo ai
famosi “dischi di Taormina”, a firma di S. Foresta del CISU di
Catania. Con gli elementi che abbiamo ormai lo possiamo
considerare un caso risolto. Ringraziamo anche Giulio Giallombardo
di SiciliaInformazioni.com che ci ha messo a disposizione i dati da
lui raccolti e pubblicati sugli strani accadimenti della galleria di
Tremonzelli. Come lui ha precisato (e con lui siamo perfettamente
d’accordo) avvenimenti che non hanno evidenze di carattere
ufologico ma ci tocca darne notizia sia perché riguardano il
territorio siciliano sia perché da alcuni messi in relazione con i
fenomeni di Canneto di Caronia (che hanno avuto una
recrudescenza in questi giorni). Da questa località nel corso degli
anni ci sono giunte diverse segnalazioni di avvistamenti anche se
è tutta da dimostrare l’eventuale correlazione con gli incendi e i
fenomeni misteriosi che hanno interessato l’area. Un’altra
interessante lettura estiva che vi proponiamo è l’articolo, a firma
del dott. Nello Nicolosi, che ci parla dell’altopiano di Argimusco,
nei pressi di Montalbano Elicona (ME). Questa zona presenta delle
antiche formazioni rocciose che sembrano in qualche modo essere
state oggetto di culti antichi e presentano in alcune parti dei chiari
interventi umani. Uno scritto che evoca antichi misteri così come
i tanti ancora da indagare della nostra isola. Un caro augurio di
buone ferie a tutti i lettori.
Davide Ferrara
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