Turismo all'aria aperta n.264 turismo-allaria-aperta-n-264 | Page 98

Itinerari u catturare vivo il pesce in transito tra il lago e il Mare dei Sargassi (il fiume Marta è infatti emissario del Lago di Bolsena e le sue acque sfociano nel Tirreno), in particolare le anguille, anche queste molto amate, al pari della Cannaiola, da Papi e Cardinali. Dante, nel XXIV canto del Purga- torio, parlando di papa Martino IV, il papa “ghiottone” letteral- mente scrive: "... e quella faccia di là da lui più che l'altre trapunta /ebbe la Santa Chiesa in le sue braccia / dal Torso fu, e purga per digiuno / l'anguille di Bol- sena e la vernaccia” per sottoli- neare la passione che il Papa aveva per questo pesce. Voluto a tutti i costi sul soglio pontificio dal re di Francia Carlo d’Angiò, Martino IV, al secolo Simon de Brion nato nel 1220, fu incoronato ad Orvieto, che con Montefiascone divenne la sua residenza. è passato alla storia più per l’appetito che per l’impe- gno pastorale, e molti commen- 98 TURISMO all’aria aperta tatori dell’epoca sembrano con- cordare con il sommo Poeta sulla sua personalità e le sue de- bolezze. Per esempio Iacopo della Lana lo dipinge così: “Fu molto vizioso della gola e per le altre ghiottonerie nel mangiare ch’elli usava, faceva tòrre l’an- guille dal lago di Bolsena e quelle faceva annegare e morire nel vino alla vernaccia…”. Nel- l’Ottocento lo scrittore Tomma- seo, commentando il verso dantesco, cita anche un epitaffio che si diceva scolpito sulla tomba di Martino IV: “Gaudent anguillae quod mortuus hic jacet ille qui, quasi morte reas, exco- riabat eas” ossia “Gioiscono le anguille perché giace qui morto colui che, quasi fossero colpe- voli di morte, le scorticava”. Con- troverso il motivo per il quale Martino IV ebbe questa nomea. All'epoca infatti, molti furono i papi golosi per cui diventa diffi- cile individuare un motivo sul perché molti scrittori dell'epoca avessero focalizzato l'appellativo solo su Martino IV e non altri. Qualcuno in verità una spiega- zione l’ha data: probabilmente perché nel Medioevo l’anguilla rapprese ntava per la sua forma di serpente una ghiottoneria proibita, simbolo del peccato ori- ginale, e constatare la sfrenata preferenza di un tale cibo in un