Turismo all'aria aperta n.264 turismo-allaria-aperta-n-264 | Page 96

Itinerari u dal gusto più unico che raro, si fenicio “Marath”), al re etrusco fronteggiare distruzioni e conqui- dice che sia “Amaro come 'l tufo Porsenna fino ai Romani. Di ste. Entrerà a far parte del Du- che respira, Dolce come 'l core certo si sa che il territorio di cato di Castro sotto il governo de ’na donna”. Che questo vino Marta rivestiva una notevole im- dei Farnese ed a ricordo di que- abbia fatto le fortune di Marta, di portanza già nel periodo etru- sta dominazione restano diverse questo piccolo borgo adagiato sco, per la sua collocazione vestigia monumentali quali il sulle rive del Lago di Bolsena, nella valle dell’omonimo fiume santuario dedicato alla “Ma- conosciuto come il “Borgo dei che fin dai tempi più antichi, fa- donna del Monte, citato, come si Pescatori”, è indubbio. Ma pos- voriva il collegamento tra il lago è visto, dallo stesso Ottaviano siamo legare la notorietà di di Bolsena e la costa Tirrenica, in Rabasco. Oggi questo luogo di Marta alla sola Cannaiola? Sicu- un vitale itinerario, lungo il quale culto è divenuto un emblema per ramente no. La storia del paese, si spostavano persone, merci e i martani, perché rappresenta il le cui origini si perdono nella ideali, da Volsinii, l’antica Bol- fulcro della tradizionale e famosa notte dei tempi, è avvolta dalla sena, attraversando il territorio di festa della “Barabbata”, le cui leggenda in un susseguirsi di Tuscania fino ad arrivare alla origini potrebbero essere legate ipotesi che passano dal proni- grande città/stato di Tarquinia. a culti pagani: convertita in un in- pote di Noè, ai fenici (il suo Verrà a lungo conteso tra Impero sieme di rituali nati e modificati nome deriverebbe proprio dal e Papato e si trovò spesso a nel corso dei secoli, rappresenta 96 TURISMO all’aria aperta