the mente giugno 2014 | Page 41

Non la riconoscevo più: nell’oscurità della notte si intravedevano le luci dei grattacieli e un’enorme scritta luccicante, “Bienvenus à Ouaga”, ci accolse quella notte nell‘aeroporto. Veramente il caldo e le zanzare furono i primi ad accogliermi: non potevo di certo aspettarmi altro, ma fingendo di essere perfettamente a mio agio, giusto per non dare nell’occhio, sorrisi e mi avvicinai a mia nonna, che era già impegnata ad asciugarsi le lacrime dalle guance. Si chiama Damata, è una donna forte, ha fatto di tutto per assicurare ai suoi figli e figlie la possibilità di studiare, cosa che lei non ha avuto; quando era giovane ha vissuto in Ghana, dove lavorava, e lì conobbe quello che oggi è suo marito. Già nelle prime settimane di soggiorno nella capitale, non avvertii tante diversità rispetto all’Italia: macchine ovunque, edifici infiniti e giovani raggruppati nei posti dove c’è il Wifi. L’unica cosa diversa che notai da subito era l’atteggiamento delle persone: la gente ti saluta anche se non ti conosce, ti sorride, ti chiede come stai; a volte tu non riconosci le persone, ma loro sanno chi sei, perché conoscono il marito della sorella della figlia della madre di una tua amica. Quando esci di casa e incontri il tuo vicino, lui ti saluta; insomma, un ambiente diverso da Piacenza, quasi due mondi paralleli. In alcuni condomini, quando stai per uscire di casa tua e altri vicini sentono il rumore delle chiavi che chiudono la porta, immediatamente senti i loro passi indietreggiare e improvvisamente cala un silenzio di tomba. Qui sembriamo sempre in fuga da qualcosa; spesso è così, e il tempo per noi è denaro. La cosa buffa!? Molte volte pensiamo di avere tempo libero a disposizione e così c’è chi, da solo o in gruppo, lo pianifica strategicamente e con impegno si dedica alla palestra, alla cucina o ad altre attività; ma, come diceva anche Montale, il tempo libero alla fine non è altro che una nostra illusione: appena abbiamo l’occasione di stare in tranquillità con le persone o da soli, cerchiamo subito qualcosa da fare per colmare il senso di vuoto e non affrontare noi stessi. Per forza di cose siamo sempre stanchi e stressati. Laggiù il tempo libero non è molto; in villaggio ci si dedica alle colture dei campi, al commercio dei pr