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A match on the Stadio della Pallacorda , named after the Italian tennis champion Nicola Pietrangeli
La vera sfida : superare sé stessi Diciotto statue dedicate ad altrettante attività , sportive e non , circondano il catino . Pure loro in marmo bianco . C ’ è il tennis , ovviamente , e pure – un po ’ a sorpresa – il tamburello . Può sembrare enfasi definirlo il campo più bello del mondo , ma ognuno è libero di giudicare . Una volta all ’ anno il torneo fa sì che il circolo sia il centro del tennis universale ( quello in cui l ' Italia di Jannik Sinner , dopo la Davis e Melbourne , si gode i piani altissimi ), e complice l ’ estrema vicinanza dello stadio di calcio , circa una volta a settimana gli sfila a fianco la folla dei tifosi . Ma a passarci in un giorno qualsiasi , può capitare che si senta il rumore della palla . E magari anche , come in ogni circolo del pianeta , la voce di qualcuno che se la prende con sé stesso . Perché sì , certo , l ’ eleganza , i gesti , la storia che pesca nella notte dei tempi : tutto vero . Ma resta il fatto che il fascino profondo di questo gioco , la sua complicazione massima oltre a muovere i piedi e colpire la palla quando è alta , è che molto spesso siamo noi stessi il principale avversario da battere . Giocare per credere , magari nello splendido giardino di una villa . Avendoci chiaro che è pura fortuna quando il viaggio della palla accompagna quello della vita . I gesti bianchi è appunto una trilogia di romanzi , così come è romanzo l ’ avventura del tennis , il procedere – mai del tutto prevedibile – di questa specifica , meravigliosa e a volte irritante forma di bellezza .
The real challenge : surpassing oneself Eighteen statues dedicated to 18 different sporting and other activities surround the arena . They too are made of white marble . There is tennis , of course , and also – somewhat surprisingly – the sport of tamburello ( similar to tennis , players use a tambourine-shaped bat as a racket ) . It might sound pompous to call it the most beautiful arena in the world , but everyone is free to judge . Once a year , the tournament makes the venue the beating heart of global tennis ( currently celebrating the performances by Italy and Jannik Sinner in the Davis Cup and Australian Open ) and its proximity to the football stadium means that crowds of fans parade past each week . But passing by on any given day , you might realise that you can hear the sound of the ball . And maybe also , just like in every tennis club on the planet , the voice of someone venting his frustrations at himself . Because , yes , the elegance , the movements , the history reaching back into the mists of time : these things are all true . But the fact remains that the deep fascination of this game , its ultimate complication besides the need to move our feet and hit the ball when it ’ s high , is that very often we are in fact playing against ourselves . Playing is believing , perhaps in the beautiful garden of a villa . Understanding that it is pure luck when the ball ’ s journey follows that of life . I gesti bianchi is a trilogy of novels by Gianni Clerici , just as the adventure of tennis is a story , about the progress – never entirely predictable – of this unique , wonderful and at times irritating form of beauty .
Tenuta di Pratello , Peccioli , Pisa , Tuscany
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