Too big to fail
\\\ PERCHE’ ///
Cosa
si può dire dell’occupazione giovanile nella situazione ansimante che stiamo vivendo? I dati
dell’Osservatorio Mercato Lavoro Regione Marche ci dicono
che, rispetto al 2008, i lavoratori
dai 15 ai 34 anni sono diminuiti
del 6,7%, rispetto al 5,3% dell’intera nazione. In questa fascia
rientrano due sottocategorie:
15-24 anni e 25-34 anni. Per descrivere numericamente la regressione che ha colpito il lavoro,
i giovani occupati sono scesi da
206.375 nel 2008 a 185.214 nel
2012. Considerando l’insieme
della popolazione giovanile, le
forze lavoro sono diminuite del
12,4%, con un ritmo più accentuato rispetto al dato nazionale
(-10,8%). In questo caso sono
proprio i nostri ragazzi più giovani ad allontanarsi nettamente
dal mercato del lavoro. Gli occupati, o “attivi”, dai 15 ai 24 anni diminuiscono, infatti, del 19,1% in
quattro anni(-30% circa rispetto
al 2004).
52 / WHY MARCHE
Troppo importanti per fallire: così erano gli Stati Uniti e le loro
banche nel 2008. La crisi finanziaria, generata in quello stesso
anno dalla speculazione incontrollata dei mutui subprimes (concessi a debitori solitamente inadempienti n.d.r.), ha reciso migliaia di posti di lavoro in tutti i Paesi industrializzati, causando il
dissesto del ceto medio e una recessione economica che ancora
oggi si ripercuote nel sistema della nostra Regione. Ma, soprattutto, ha infranto i desideri e le legittime aspirazioni di migliaia di
giovani che, ammaliati dalle potenzialità di mercati inesplorati,
hanno intrapreso un lungo cammino di studi e sacrifici per poi
scoprirsi vittime di quelle avide speculazioni che hanno soffocato la fiorente economia marchigiana. Se oltreoceano le perdite
sono state recuperate in cinque anni - complice un’economia
rafforzata dal settore quaternario e dalle nuove seducenti prospettive del web - per l’Europa e l’Italia il periodo fosco e plumbeo non è ancora concluso.
DI FRANCESCO GAMBINI