me di partecipa z i o ne nella città della carta .
Tra speranze, confronto e azioni concrete, il caso Giano accende
un dibattito sul futuro della città e del suo fiume, configurandosi
come interessante esperimento di urbanistica partecipata.
Il rumore dell’acqua:
lo scoperchiamento del fiume
Lo scorso 18 marzo, dopo 56 anni un tratto del fiume
Giano è tornato alla luce. Lo scoperchiamento del
fiume, che rientra in un progetto di recupero del
centro storico previsto da alcuni anni, per molti
cittadini ha rappresentato un vero e proprio avvenimento storico: molti di loro hanno potuto vedere
scorrere per la prima volta, nel centro storico,
quell’acqua, che durante il medioevo ha reso fiorenti
tutte quelle attività produttive – concerie, fucine di
fabbri, tintorie – che hanno contribuito alla storia e
alla cultura della città di Fabriano.
Il progetto, al momento, salvo modifiche in corso,
prevede che solo un breve tratto resti scoperto, la
restante parte una volta bonificata e ristrutturata
potrebbe tornare sotto il cemento. Storia e cultura
potrebbero di nuovo annegare sotto il calcestruzzo.
Il caso Giano,
la partecipazione cittadina
“Il fiume è vita, ridiamo vita a Fabriano” questo il motto del comi,
tato spontaneo Alla scoperta del Giano, un gruppo di cittadini
che si sono uniti con l’intento di restituire alla città della carta il
suo fiume, rianimare il centro storico cittadino, auspicando una
Fabriano concretamente declinata sotto il profilo turistico.
Il comitato si costituisce nel 2012 dopo l’approvazione di un
progetto che prevede lo scoperchiamento del fiume nel suo
tratto urbano, la sua bonifica e il consolidamento delle strutture
e poi la sua ritombinatura.
Quando questa notizia giunge all’opinione pubblica cittadina
il fiume Giano torna a far parlare di sé. Parte della cittadinanza
vede infatti, nella possibilità che il fiume resti scoperto, una
chance di rinascita, quell’elemento capace di dare lo slancio ad
una cittadina che sente la necessità di rigenerarsi.
Sul web si scatena un intenso dibattito pubblico: la città torna a
parlare di sé e questa volta lo fa in senso positivo. I cittadini sono
i primi a cogliere le potenzialità che lo scoperchiamento del
fiume può portare, si fanno promotori e interpreti di un cambiamento di cui la città di Fabriano necessita.
Se il futuro di Fabriano sarà turistico, allora occorre recuperare il
patrimonio storico della città, riqualificare il paesaggio e vedere
il fiume come produttore di benessere e ricchezza culturale, turistica e ricreativa. Questa è la voce che si leva dalla piazza virtuale.
In quasi due anni di attività il Comitato Alla scoperta del Giano
ha messo in atto una serie di azioni concrete: ha presentato
una petizione popolare, organizzato convegni, esplorazioni sul
fiume e sentito il parere di esperti affinché il progetto di ritombamento del fiume venga modificato.
Impossibile stabilire oggi quale sarà il futuro del fiume Giano e
della sua città, sebbene sia difficile ignorare il dibattito pubblico
che la questione Giano ha suscitato e la partecipazione attiva da
parte della cittadinanza alla cosa pubblica. La questione Giano
si configura quale interessante esperimento di urbanistica
partecipata in cui i cittadini sono diventati ormai co-protagonisti
nel governo del proprio territorio.
WHY MARCHE / 27