Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 78

attuali manifestazioni carnevalesche in Montemarano. La ritmica, che ne consegue dall’analisi della mia esecuzione, oltre al su citato andamento di Rossi e De Simone, presenta attualmente una scansione anche del seguente tipo 150: sonagli Colpo chiaro Colpo scuro Analizzando la ritmica descritta da Roberto De Simone e anche quella da me eseguita, si nota l’impiego di figure binarie e ternarie. Ciò non è solo in uso nella tarantella di Montemarano, ma anche nella stessa tammurriata. Vi è un andamento sincopato. La duina, secondo le indagini di Rossi e De Simone, deriva dalla trasformazione della terzina, per una tendenza dei suonatori allo swing. Inoltre è proprio l’accentuazione in levare a determinare la duina o la proposizione binaria semiminima/croma. Essendo la mano a colpire il tamburello in levare, c’è il bisogno di un gesto più largo. Ne consegue, che, vi sarebbe un effetto di sfasatura e ritardo nel colpo in levare. Ascoltando delle esecuzioni di ritmica montemaranese, si riscontrano dei leggeri effetti di sfasatura e ritardi sul tempo. 151 Ciò è anche una caratteristica dei ritmi di tammurriata nella musica popolare in Campania. Eseguita la terzina, nell’ultimo movimento della battuta, la mano che sorregge il tamburello si discosta dall’altra, che, lo percuoterà nel colpo in battere all’interno del ciclo successivo del ritmo montemaranese. In questo lasso di tempo i sonagli continuano a risuonare anche senza la percussione diretta della membrana, proprio per l’effetto basculante del tamburello provocato dalla mano sinistra. 150 La notazione in 12/8 è scelta seguendo l’uso ormai prevalente nell’etnomusicologia italiana relativamente alle tarantelle ed è in questo caso suffragata dalla distanza tra i colpi visibili sulla forma d’onda che ribadisce una suddivisione ternaria. 151 Questo rientrerebbe anche nell’ottica dell’affermazione di Diego Carpitella circa il beat e l’off-beat: “I termini beat e off-beat vanno intesi nel loro significato letterale di pulsazione, battito e di fuoripulsazione, fuori-battito (o battuta), così come normalmente vengono impiegati nella terminologia jazz. Il beat è un ritmo isometrico puro accentuativo; l’off-beat è una sovrastruttura ritmica tra il beat, con effetti di ritardo, di sincope, di sfasatura, al cui fondo è un senso di poliritmia.” – Diego Carpitella, L’esorcismo coreutico-musicale del tarantismo, pag. 371 in De Martino, La terra del rimorso. 78