Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 61
napoletana era legata soprattutto ai divertimenti della corte napoletana.
La tammurriata, invece, è eseguita sempre da una coppia di persone, sia
di sesso uguale che differente. Nelle ronde ballano più coppie assieme a
differenza della situazione di ballo in Salento o in Calabria.
La tammurriata ha delle diversità nate probabilmente, a causa della
varietà climatica e geografica dei posti in cui la si esegue e la si balla.
Infatti, in pianura e nei luoghi vicino al mare la danza è considerata un
avvicinamento sensuale e amoroso, mentre nei luoghi alti e montagnosi
la presenza maggiore del pericolo e la necessità di conquistare le vallate,
hanno introdotto nella tammurriata atteggiamenti più duri, scattanti,
saltellanti, aggressivi, quasi guerreschi. La tammurriata scafatese è la
più ballata ovunque, grazie ai suoi atteggiamenti di sensualità. Il suo
fine è il corteggiamento. La paganese è una danza più saltellante rispetto
a quella precedentemente osservata;
i ballerini presentano minori
momenti di attaccamento e la stessa “vutata” 128 mantiene i suoi
protagonisti distaccati. In questo tipo di tammurriata, il corteggiamento
lascia posto a una sorta di sfida tra i ballatori. Un terzo tipo di
tammuriata è la giulianese. La sua caratteristica è costituita dalla
presenza nel gruppo strumentale, del doppio flauto, della tammorra e
dello scacciapensieri. Inoltre il ritmo è più veloce, quasi ossessivo. Il
ballo è soprattutto saltellante, le braccia dei danzatori stese e senso di
sfida accentuato. Nella “vutata”, uno dei ballatori stende la gamba tra
128
La vutata corrisponde ad un punto ben preciso sia a livello della danza che a livello musicale nel canto
e nel tamburo. Infatti, la frase musicale, che segue la scansione ritmica dei versi del cantatore, tende a
stringere gli accenti; in questo momento, uno dei due danzatori comincia ad assumere un ruolo
aggressivo, di evidente avvicinamento amoroso o di sfida, assecondato o scacciato dall’altro.
Quest’ultimo può allora indietreggiare, perché incalzato dal compagno e compagna, oppure decidere di
accettare il corteggiamento o il duello. Questo gesto può assumere una valenza di debolezza, di paura, di
invito e soltanto attraverso la mimica facciale, in particolare attraverso lo sguardo sempre fisso e i
comportamenti dei due danzatori, questi atteggiamenti possono essere chiariti e compresi, Questa fase del
ballo è la più coinvolgente e frenetica ed è chiamata rotella o vutata. La vutata è dunque simbolo della
sfida o dell’accoppiamento, ma può risultare, da parte della donna, un rifiuto dell’uomo che la sta
corteggiando; la coppia allora si può spezzare e in questo momento può entrare, per formare una nuova
coppia, un altro personaggio come potenziale nuovo corteggiatore. In questa fase si modificano anche la
ritmica e la parte cantata; infatti la tammorra batte in uno, il cantante canta su una sola nota molto
prolungata, modo tecnicamente chiamato melismatico, o aggiunge dei versi più brevi per seguire i due
danzatori che girano su loro stessi, quasi incatenati. Sulla tammorra non vi è un preciso numero di vutate,
anche perché ciò dipende dalle strofe cantate. I più bravi suonatori riescono a ricavare colpi in uno sulla
membrana con la compresenza dei sonagli terzinati. In questo momento della vutata, nei danzatori
soprattutto, si assiste alla totale liberazione e allo sblocco di tutte le tensioni muscolari. Quando i
danzatori divengono “uno”, si congiungo gli opposti.
61