Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Página 20
parallele al piano della pelle, nelle quali vengono inseriti dei sonagli
metallici quadrati. E’ anche solito porre un filo teso con sonagli
all’interno della cornice. Tamburi di formato minore (20-30 cm. di
diametro) e con fascia lignea più bassa vengono detti “tamburreddë”. A
Monte Sant’Angelo vi era anche un tamburello senza sonagli detto “la
pulégnë”. In Salento abbiamo “lu tammurreddru”, le cui dimensioni
vanno dai 25 cm. ai 45 cm. di diametro, anche se quello più
comunemente usato è di 35-40 centimetri. La pelle utilizzata è di capra o
di capretto; la cornice è di faggio, costituita da una fascia unica piegata.
Vi è anche la fascetta, che, ha il compito di rinforzare la cornice; la sua
collocazione è interna a essa quando vengono adoperati chiodini di
canna, esterna se sono impiegati chiodini di ferro. I chiodini di canna
hanno il vantaggio di non arrugginire. I sonagli di rame, vengono
bruciati e piegati per renderli più sonori.
In Sicilia è in uso sia il tipo piccolo detto “trimpanu” (nella zona di
Sassari)
e
sia
quello
più
grande
sui
quali
viene
attestata
la
denominazione “su sizilianu”. 33
La presenza del tamburello, la si attesta anche in aree del Nord Italia e
della Sardegna. Fonti iconografiche recenti testimoniano la sua presenza
in zone istro-venete (in Gallesano detto símbolo) , in Zovon del Po
(Padova), in Canavese (nel Piemonte nord-occidentale e detto tabass) e
in Valle d’Aosta (presso Cogne e detto tambour). 34 In queste aree, ad
eccezione di Zovon del Po, è presente un tamburo monopelle senza
piattini ma con campanelle e bubbole infisse nella parte interna della
cornice.
In Sardegna è presente un piccolo tamburo senza piattini, ma
con piccoli sonagli sul bordo esterno, detto “tedazzeddu”, nella zona del
Sarrabus. Sempre in questa località sarda e a Campidano Cagliaritano è
presente il “tamburinu” di corto diametro e con piattini in coppi a,
accompagnati alle volte dalla presenza di bubbole o sonagli. 35
33
FEBO GUIZZI, Gli strumenti della musica popolare in Italia, Op. Cit., pag. 68.
FEBO GUIZZI, NICO STAITI, Le forme dei suoni: l’iconografia del tamburello in Italia, Comunità
montana zona E, Firenze, 1989, Op. cit., pag. 23.
35
FEBO GUIZZI, Gli strumenti della musica popolare in Italia, Op. Cit., pp 67-68.
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