Tesi di Laurea di Davide Roberto in Etnomusicologia (Dams - Musica) Tesi di Laurea in Etnomusicologia di D. Roberto | Page 18
regionali, hanno fatto i conti con le influenze più disparate 26. Negli anni
settanta la musica “popolare” ha accompagnato le contestazioni operaie 27
e sempre in questo stesso periodo storico è stata coinvolta in un
fenomeno di interesse culturale denominato “folk-revival”. Un periodo in
cui la musica “popolare” si è caratterizzata per il suo valore “politico” 28.
Si è voluto, così proporre una musica “altra” che si credeva fuori dal
circuito commerciale e discografico dei miti del rock. Una musica
“popolare”, che, ha voluto recuperare a suo modo la tradizione, e dove il
musicista si è impegnato a livello culturale e politico. Tutt’oggi, a
distanza di molti anni, assistiamo nuovamente ad un interesse per la
musica “popolare”, per il recupero delle tradizioni in genere. Ciò è
dovuto anche grazie al successo di vari gruppi musicali 29 e alla proposta
di eventi musicali quali “La Notte della Taranta” 30. Quindi, si parla di
“neotarantismo” 31 e di coloro, che, trattano la musica “popolare” e la
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In tal caso, pensiamo a coloro che per esigenza lavorativa si sono spostati dalla campagna alle città, a
chi dal sud è emigrato nelle grandi città del nord, stanziandosi nelle periferie e borgate povere, portando
con sé i valori di una tradizione che si andava a scontrare con la cultura “moderna” e “massificata”
dell’occidente capitalistico. E’ in questo contesto, che, ad esempio, il figlio di un emigrato meridionale
cresciuto nella città, e nell’ascolto di musica rock, blues o jazz, poneva queste conoscenze accanto al
recupero delle sue tradizioni musicali e origini regionali. Non c’è quindi da stupirsi, se tutt’oggi vi sono
gruppi di musica folk-rock, che, ripropongono il repertorio tradizionale con l’impiego di strumenti
musicali – quali batteria o chitarre elettriche – non appartenenti alla sfera della musica “popolare”
tradizionale.
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La musica popolare in molte occasioni della storia italiana ha denunciato realtà di oppressione (ad
esempio il fenomeno del Brigantaggio in Italia meridionale). Il denunciare uno stato di repressione od
oppressione si ricollega quindi a quei valori arcaici a cui la musica “popolare” stessa è legata; cioè, il
bisogno di liberarsi, esorcizzare ed estirpare il “male”. Nel caso specifico delle contestazioni operaie,
vogliamo ricordare negli anni settanta il Gruppo operaio ‘E Zezi di Pomigliano d’Arco, all’interno
dell’industria automobilistica Alfasud.
28
Il periodo che parte dalla contestazione nel 1968 e continua negli anni 70. In questi anni la musica in
genere è molto legata a ideali politici ed inizia a d essere eseguita alle feste dell’Unità.
29
Cito in questo caso: OFFICINA ZOÈ, ALLA BUA E ZIMBARIA.
30
Il festival è un progetto nato su iniziativa dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina e
dell’Istituto Diego Carpitella nel 1998, quando si decise di realizzare, all’interno dell’area ellenofona, un
grande concerto in cui la locale musica folklorica si ibridasse con altre tradizioni musicali,
rivitalizzandosi e stabilendo, in questo modo, anche una modalità diversa di composizione musicale
contemporanea. La Provincia di Lecce è socia fondatrice dell’Istituto Diego Carpitella, che organizza
l’evento insieme ai Comuni della Grecìa Salentina. L’iniziativa si è sempre più sviluppata nel corso di
questi otto anni fino a raggiungere una dimensione tale da assumere un ruolo di rilievo in ambito
nazionale e non solo.
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Movimento di riproposta della musica “popolare”. Da alcuni anni si rileva alta affluenza a
manifestazioni che propongono musica popolare. Gli episodi che più hanno dato luogo a quesiti e spunti
per momenti di riflessione sono quelli riguardanti la copiosa partecipazione a concerti di musica che
oseremmo chiamare “attarantata”, includendo in questa categoria musicale pizziche, pizziche tarantate,
tarantelle di vario tipo, tammurriate; per meglio intenderci: i ritmi del 12/8, del 4/4, del 2/4 accompagnati
da tamburello, tammorra, organetto, castagnette, violino, chitarra ed altri strumenti della tradizione tipici
dell’Italia del Centro-Sud. Si potrebbe pensare ad un forte bisogno di musica altra, di musica etnica, di
musica che in qualche modo ci ricolleghi all’antico bisogno di transe e di ritmi “tribali”.
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