Tennis World Italia n. 38 Tennis World Italia - numero 38-2016 | Page 30

Siripartedal40-40mainmenodiunminuto Bjornè5-4. È fin troppo ovvio che ho trasposto nel mio strano sogno la finale di Wimbledon, ambientandola a New York, perché diversamente non si capirebbe il motivo di tantoaccanimentodapartedellosvedese. D’accordo,potrebbeesserelafinaledelMaster ma ugualmente non sarebbe la giustificazione per il suo comportamento, che potrò raccontare solo a Liv e ai ragazzi quando torneròallarealtàeseilsognononsvaporerà inunbalenocomespessoaccade. Non succede più nulla di rilevante fino all’inevitabile tie-break. Qui, nel terzo punto, McEnroe cerca di pungere il rovescio di Borg conlabattutamaBjornsispostaerispondedi drittoesiavventacomeunfulminesullastopvolley dell’americano, infilandolo con un altro drittoinallungo:2-1perlosvedese. Naturalmente, se è davvero un sogno vincerà Borg. Altrimentisaràunincubo. McEnroesteccaduerovescicostringendoBorg adattaccareneipuntisuccessivi.Il3-1èfrutto diunlobfuorimisuradiJohnmailcontrominibreaksimaterializzaconunbelpassantedello statunitense. Tuttodarifare.Forseèincubo. No, è un sogno! Prima a uscire di SuperMac e spettacolare risposta incrociata di rovescio di Borg che mette letteralmente in ginocchio John:4-2esicambiacampo.PoiMcEnroesifa invischiare in uno scambio da fondo e quando scegliediattaccareilnastroprimaaccomodala sua palla sul passante dell’avversario, quindi respingelasuccessivavolee. Altri due errori di rovescio e Borg vince sette puntiadue,inscioltezza. Magarifossetuttovero! Chiudo gli occhi e quando li riapro il sogno è cambiato. AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA C’è una signorina vestita di bianco e con la cuffia in testa che mi sta fissando. Alle sue spalle il televisore in cui ho visto BorgMcEnroe,rimasugliodelsognoprecedente.Che caos! «SignorOlsen,èingradodisentirmi?»chiede ladonna.«Èsveglio?» Faccio segno di sì con la testa. La donna sorride.«Graziealcielo!Avvisosubitoildottor Erlander!»Poiescedallamiavisuale. Sonoconfuso.Sonoaletto,sdraiato,eunpaio di tubi partono dal mio avambraccio e terminano in altrettante bottigliette. Flebo? Questoèunincubo.Deipeggiori. Poi torna la donna, evidentemente un’infermiera,conildottore. È lui a rivolgersi a me, stavolta. «Riesce a parlare,signorOlsen?» Aprolaboccamanonescenessunsuono.Così