Tennis World Italia n. 38 Tennis World Italia - numero 38-2016 | Page 28
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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sentireragioni.
«Domandi al giudice di linea» è il suo
mantra.MikeLuggglisuggerisceditornareal
suopostoeribadiscecheilpunteggioè4-3.
Dunque, siamo in un tie-break. Forse nella
mia strana trance sto rielaborando quello di
Wimbledon,incuièsuccessopraticamentedi
tutto,einconsciamentehovolutoaggiungervi
l’unicacosachemancava.
Laregiadelcanaletelevisivochetrasmetteil
match ripropone al rallentatore il colpo del
contendere; si tratta di un passante di dritto
chescavalcaMcEnroeeplananeipressidella
lineadifondo.
Per me è buona tutta la vita. Dall’ottima
ripresa si vede che, quando tocca terra, la
pallarimbalzanellazonapiùscuradelcampo,
quellacioèall’internodellerighe.
Penso che Lugg si sia sbagliato ma non è un
match-point e non c’è nessuna ragione
apparente per cui Borg debba arrabbiarsi
tanto.
Oddio: arrabbiarsi è una parola grossa! Sta
semplicemente invitando Lugg a interpellare
colui che ha giudicato buona la sua palla. I
suoiocchisonofreddicomesemprementrela
combinazione braccio-racchetta persevera
nell’indicare il punto giù in fondo in cui si
trova il suo alleato con una ripetitività
ossessionante.
Ilpubblicoiniziaamormorareepiovequalche
fischio mentre McEnroe, come il sottoscritto,
non crede ai suoi occhi e inganna il tempo
fingendodisistemarelecordedellaracchetta
efacendoglirimbalzaresopralepalline.
Se fosse vera, sarebbe una scena surreale:
Borg nei panni dell’alunno indisciplinato e
McEnroe in quelli del capoclasse. Ma quando
mai?
PoilavocediLugg,amplificatadalmicrofono,
sovrasta la cacofonia di sottofondo e
annuncia: «Warning Mister Borg, time delay!
Delayofgamepenalty!»
È il primo avviso di ritardo di gioco.
Aumentano i fischi ma Borg è pressoché
immobile. Allora Lugg lo invita di nuovo a
tornare al suo posto, inutilmente. Finché
arrivailpenalty-point.
5-3McEnroe!
Peressereunavisioneonirica,ammettocheè
straordinariamente dettagliata. La regia
ripropone la moviola del punto incriminato e
si rafforza in me la sensazione che Lugg
l’abbia fatta grossa ma, ora lo so perché
finalmenteèapparsoloscore,questoèiltiebreakdelsecondosetelosvedesehavintoil
primo.Insomma,nulladicompromesso.
Ecco perché penso stia diventando una
questione di principio. Infatti il tempo passa
inesorabile e adesso Bjorn sta parlando con
un altro uomo che non conosco.
Probabilmenteèilsupervisoroildirettoredel
torneo. Un signore distinto, leggermente
stempiato e con gli occhiali, giacca azzurra e
camicia chiara con cravatta bordeaux; i due
parlottanomaBorgnonsiconvinceeallafine
Lugg è costretto ad applicare di nuovo il
regolamento.
Altropuntodipenalità:6-3McEnroe.SeBorg
non si rimette a giocare verrà squalificato. E
forse questo strano sogno finirà, io mi
sveglieròecontinueròaguardarmilafinaledi
Wimbledon.
Invece lo scandinavo fa un segno rivolto a
McEnroe e torna a fondo campo. Tocca
ancoraluiaservire,perchéiduepuntiincui
avrebbedovutofarloJohnnonsisonogiocati.
L’americanohatreset-pointesonocuriosodi
assistere alla reazione di Borg. L’ho visto
giocarecentinaiadivolteesempre,sottolineo
sempre,intotalecontrollodeisuoinervi.
Sbaglia la prima e sulla seconda inizia uno
scambio di palleggi che si chiude con un
rovesciaccio di Borg in corridoio. Un set pari,
sivaalterzo.Chiudogliocchiesperochesia