Tecnologie Meccaniche Novembre 2024 | Page 68

SAREBBE SBAGLIATO CREDERE CHE L ’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE SIA IN GRADO DI MATURARE PENSIERI AL DI FUORI DELLE REGOLE CON LE QUALI È STATA ISTRUITA
Federico Faggin

SAREBBE SBAGLIATO CREDERE CHE L ’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE SIA IN GRADO DI MATURARE PENSIERI AL DI FUORI DELLE REGOLE CON LE QUALI È STATA ISTRUITA

I sistemi di oggi sfruttano libri , piattaforme come Wikipedia e tante altre fonti di informazioni , dalle quali assimilano milioni centinaia di miliardi di parametri , condensando la conoscenza verbale simbolica dell ’ uomo . Un punto di partenza indispensabile per consentire all ’ AI di rispondere in modo più o meno sensato a una precisa domanda . In che modo ? Trovando la più probabile sequenza di parole come risposta a una determinata sequenza di parole che rappresenta la domanda . La crescente capacità e velocità di calcolo unita alla quantità di dati disponibili è alla base della recente esplosione dell ’ utilizzo dell ’ AI ».
QUAL È LA SUA POSIZIONE RISPETTO ALL ’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE ? « Ritengo che l ’ intelligenza artificiale sia una tecnologia chiave per il nostro futuro , ma che sia sbagliato credere che sia realmente “ intelligente ”, cioè in grado di maturare pensieri al di fuori delle regole con le quali è stata istruita . È innegabile che il suo sviluppo sia stato enorme negli ultimi anni , ormai in certi ambiti non è più possibile distinguere tra un prodotto generato da un essere umano e uno generato da una macchina . Da qui però nasce una questione etica che è al centro delle discussioni che riguardano l ’ utilizzo dell ’ AI : se non è più possibile distinguere qualcosa creato dall ’ uomo o da una macchina , esiste il rischio che un prodotto creato dall ’ AI venga presentato invece come realizzato da una persona , e volendo una persona potrebbe fare passare per propria una soluzione che non lo è . Bisogna imparare a utilizzare in modo etico l ’ intelligenza artificiale , anche perché questa può generare informazioni errate se non opportunamente controllata . Il punto è che l ’ AI ha conoscenze generiche molto più ampie di una persona , ma su argomenti specifici ne possiede molte meno . Se io interrogo l ’ intelligenza artificiale su determinati problemi di fisica , non mi darà risposte più approfondite rispetto a quelle che sono le mie competenze . Al contrario , non essendo io un medico , se la interrogo su questioni mediche mi darà sicuramente informazioni che mi mancano . Il nodo della questione è : quanto sono affidabili queste informazioni ? Io sono un grande utilizzatore dell ’ AI , soprattutto se si parla di tradurre testi . Mi ha reso molto più veloce nella traduzione , ma trovo comunque degli errori e talvolta devo riscrivere completamente una frase perché se ne è invertito il senso passando da una lingua all ’ altra . Questo lo posso fare perché conosco l ’ italiano e l ’ inglese , ma se io conoscessi solo una delle due lingue dovrei fidarmi di quello che mi propone l ’ AI , e commetterei errori anche gravi perché l ’ intelligenza artificiale non ha la comprensione di quello che sta scrivendo , ma si limita a fare una correlazione tra simboli ».
IN PRATICA SI TRATTA DI UN ’ INTELLIGENZA CHE NON HA LA CONOSCENZA DI CIÒ CHE FA . MA SECONDO LEI , L ’ AI POTRÀ MAI ESSERE COSCIENTE DELLE PROPRIE AZIONI ? « No . La coscienza è una proprietà che le macchi-
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