A conti fatti
ASPETTATIVE DELLE IMPRESE SUL LIVELLO DI PRODUZIONE NEL MESE CORRENTE RISPETTO AL PRECEDENTE ( Valori %, imprese intervistate , medie trimestrali ) 60 %
50 % 40 % 30 % 20 % 10 % 0 %
Diminuirà in maniera rilevante ( - )
T3 - 2024 T2 - 2024
Diminuirà in maniera moderata ( - )
Rimarrà Aumenterà stabile (=) in maniera moderata (+)
Aumenterà in maniera rilevante (+)
alle quali il debito dovrà ridursi in media di un punto percentuale di PIL l ’ anno successivamente all ’ uscita dalla procedura per deficit eccessivo . Il PSB indica inoltre gli effetti della manovra finanziaria sull ’ economia reale . Un sostegno verrà dal taglio del cuneo fiscale , la cui “ estensione fino al 2029 comporterebbe un aumento della crescita di 0,2 punti percentuali nel 2025 e nel 2026 per poi avere un effetto complessivo sul livello del PIL dal 2027 pari allo 0,5 %”. Ma contemporaneamente verrà tagliata la spesa pubblica ; pertanto , secondo il PSB , l ’ effetto complessivo sarebbe neutro nel 2025 e restrittivo nel 2026 e nel 2028-29 . Secondo il piano , “ complessivamente la manovra accrescerebbe il livello del PIL dello 0,2 % nel 2025 fino a raggiungere lo 0,4 % nel 2027 ”. Al momento in cui scriviamo il piano è sotto esame . Le prime osservazioni critiche sono venute dalla Banca d ’ Italia e dall ’ Ufficio Parlamentare di Bilancio ( PSB ). I lavori sono in corso e vi terremo aggiornati . Ma perché questo benedetto PIL cresce meno del previsto ? Intanto iniziamo a ricordare che anche se stenterella , anche se dovuta più ai servizi che alla manifattura sempre crescita è , cosa non da poco , dato che da mesi si agita , senza concretizzarsi , il fantasma della recessione . Certo , non è quella crescita vigorosa che tutti vorremmo .
E inoltre ci troviamo di fronte a un fenomeno in parte nuovo , il trend non è lineare , ma presenta salite e discese di breve periodo , per cui gli indicatori che lo scorso mese segnavano rosso potrebbero segnare nero oggi e tornare rossi domani . Ciò rende difficile estrapolare dati per fare previsioni anche limitate a pochi mesi . Per esempio nel settore industriale , dopo alcuni mesi negativi , a settembre sembra esservi una inversione del trend . Scrive il report del CSC ( Centro Studi Confindustria ) del 30 settembre : “ La maggior parte del campione di grandi imprese associate a Confindustria dichiara di aspettarsi un aumento della produzione industriale : il 36,6 % di intervistati si attende un aumento rilevante , mentre il 40,7 % un aumento moderato . Meno del 10 % degli intervistati prevede un calo . Questo segnale è opposto a quello dichiarato nella rilevazione di agosto , quando circa il 60 % si aspettava una diminuzione della produzione date le chiusure estive ”. Secondo le grandi imprese del settore industriale rilevate dall ’ indagine del Centro Studi Confindustria , nei prossimi mesi la produzione continuerà a essere trainata soprattutto da domanda e da ordini . Le imprese si mostrano più ottimiste anche sul fronte della disponibilità di manodopera . Ottimismo che però si trasforma in preoccupazione sia per i costi di produzione che per le condizioni finanziarie . “ Dopo alcuni mesi di ottimismo , il campione di Confindustria ritiene che queste siano in peggioramento ”. Altrettanto negativo è il sentiment riguardo alla disponibilità di materiali e degli impianti . Sullo sfondo delle opinioni degli uomini d ’ azienda c ’ è un contesto mondiale denso di incognite . La crisi mediorientale , le elezioni americane , la guerra in Ucraina eccetera . Ma oltre che su tutte queste situazioni critiche , gli occhi degli analisti economici di questi tempi sono puntati sulla Cina . Se il consumatore cinese tira i remi in barca l ’ export europeo soffre , soffre l ’ industria dell ’ auto tedesca , soffre quella del lusso francese e della moda italiana . E soffrono tutte le filiere e le catene del valore a monte . Non molti anni fa i leader politici cinesi consideravano un tasso di crescita annuo dell ’ 8 % come il minimo accettabile per assicurare l ’ e- quilibrio sociale del Paese . Oggi devono confrontarsi con un ’ economia alle prese con la crisi immobiliare , l ’ invecchiamento della popolazione , i deboli consumi , i rischi di deflazione e la disoccupazione giovanile ( 18,8 % lo scorso agosto ). Dopo decenni di crescita a due cifre , oggi si avverte il rischio della stagnazione . Gli indici di fiducia degli imprenditori sono sempre più bassi . L ’ incidenza della domanda interna sul PIL è bassissima ( circa il 53 %) se confrontata con le economie più avanzate ( 75 %). La crescita viene così affidata ancora una volta alle esportazioni manifatturiere , sostenute da prezzi sempre più aggressivi . L ’ obiettivo del Governo cinese è di centrare il 5 % di crescita , e per ottenerlo deve ricorrere a misure straordinarie , come il recente piano di sostegno all ’ economia basato su una maxi iniezione di oltre 140 miliardi di dollari nei bilanci delle banche , il taglio di tassi primari e l ’ allentamento delle riserve obbligatorie delle istituzioni finanziarie . La misura sarebbe attuata principalmente grazie alle risorse dell ’ emissione di “ nuove obbligazioni sovrane speciali ” per un ammontare di circa 284 miliardi di dollari . Parte delle risorse sarebbe destinata a integrare i redditi delle famiglie , e infatti si parla di un ’ indennità mensile di circa 110 dollari per bambino alle famiglie con due o più figli , escluso il primo . La spesa delle famiglie cinesi è inferiore al 40 % del PIL , circa 20 punti percentuali meno della media globale . Le risorse saranno destinate a stimolare i consumi anche attraverso sussidi alla permuta e al rinnovo dei beni di consumo , e per l ’ ammodernamento delle attrezzature aziendali su larga scala . La Cina , inoltre , mira a raccogliere 1.000 miliardi di yuan tramite un ’ emissione separata di debito sovrano speciale al servizio dei Governi locali e dei loro problemi di debito , dato che la crisi immobiliare ha chiuso una delle principali fonti di reddito , la vendita dei terreni . La maggior parte dello stimolo fiscale della Cina è sempre destinata agli investimenti , ma i rendimenti stanno diminuendo e la spe-
42 Novembre 2024 www . techmec . it