TRA LUCI E OMBRE SI SONO APERTE DISCUSSIONI E DECISIONI PER IL PROSSIMO ANNO . PIL , RIPRESA ECONOMICA E INDUSTRIALE , DEBITO PUBBLICO , INFLAZIONE , TASSE SONO ALCUNI DEI TEMI DA AFFRONTARE IN UN PANORAMA NAZIONALE E INTERNAZIONALE COMPLESSO .
E conomia
Un Paese appeso ai decimali
TRA LUCI E OMBRE SI SONO APERTE DISCUSSIONI E DECISIONI PER IL PROSSIMO ANNO . PIL , RIPRESA ECONOMICA E INDUSTRIALE , DEBITO PUBBLICO , INFLAZIONE , TASSE SONO ALCUNI DEI TEMI DA AFFRONTARE IN UN PANORAMA NAZIONALE E INTERNAZIONALE COMPLESSO .
di Bruno Marchi
L ’
autunno porta con sé la caduta delle foglie dagli alberi , comprese le foglie di fico che durante il resto dell ’ anno cercano di nascondere la dura realtà dei conti pubblici del Paese . Si entra in una stagione dove i rigori non si limitano al clima ma possono impattare dolorosamente sui bilanci dei contribuenti , siano essi individui o imprese . Da ottobre inizia la discussione sulla legge finanziaria secondo un copione consolidato che arriva , con spietata regolarità , alle seguenti conclusioni : a ) le previsioni fatte nei mesi precedenti sono sbagliate perché fondate su dati troppo ottimistici ; b ) per la maggior parte delle promesse fatte ai cittadini-elettori non ci sono i soldi ; c ) i soldi non ci sono neppure per la gestione ordinaria ; d ) quindi o si tagliano le spese o si aumentano le tasse ; e ) alla fine si faranno entrambe le cose . La prima doccia fredda è venuta dall ’ Istat che alla fine di settembre ha reso noto , a distanza di pochi giorni , le seguenti notizie : a ) il PIL degli anni passati è stato sottostimato , e la revisione mostra una crescita di alcuni decimali in più ( grande entusiasmo del pubblico ); b ) però , in conseguenza della revisione , il PIL previsto per il corrente anno sarà invece inferiore .
Nel primo semestre perdiamo lo 0,2 %; se il trend sarà lo stesso anche nel secondo semestre la perdita potrebbe sfiorare 4 decimi di punto . Fine dell ’ entusiasmo e inizio della sindrome ansiosa : perché sono sufficienti pochi decimi di punto per rendere ancora più difficile l ’ esercizio di alto equilibrismo che deve tenere insieme entrate tributarie , uscite in gran parte non riducibili , impegni di riduzione del deficit e dello stock di debito pubblico sottoscritti con Bruxelles e legittime aspettative di cittadini e operatori economici . I nuovi dati Istat un effetto positivo comunque l ’ hanno avuto . Il ricalcolo ha abbassato di oltre il 2 % il peso del debito sul PIL , offrendo a mercati e osservatori internazionali un quadro un po ’ meno allarmante sullo stato di salute dei conti pubblici italiani . Resta però il fatto che l ’ o- biettivo di crescita dell ’ 1 %, che sembrava a portata di mano e sul quale il Governo aveva impostato programmi pluriennali di finanza pubblica , ha preso le distanze di una buona lunghezza . Come è noto , le nuove regole europee in materia di conti pubblici impongono un impegnativo percorso di rientro , da qui ai prossimi sette anni , che per l ’ Italia equivale a tagli pari a circa 12-13 miliardi l ’ anno . Secondo la nuova versione del PSB ( Piano Strutturale di Bilancio ), rivista alla luce dei dati Istat , il deficit scenderà dal 7,2 % del 2023 al 3,8 % ( rispetto al 4,3 % previsto ) di quest ’ anno grazie soprattutto all ’ impennata delle entrate tributarie . Anche nel 2025 il deficit sarà , nelle proiezioni del PSB , il 3,8 %, alcuni decimi di punto in più rispetto alle previsioni . Negli anni successivi sono attese ulteriori riduzioni grazie anche alla contrazione della spesa pubblica . Ma qui è facile sconfinare nella futurologia , per cui ci fermiamo . Invece è utile dare uno sguardo allo stock del debito pubblico , il più alto d ’ Europa , e causa della costante vulnerabilità della nostra economia . Secondo i dati del PSB forniti dal Ministero dell ’ Economia il rapporto debito / PIL alla fine del 2023 era sceso al 134,8 % rispetto al 137,3 % precedentemente stimato . Ma quest ’ anno la discesa si arresta almeno fino al 2026 a causa , afferma il Ministero , soprattutto degli esborsi legati ai superbonus edilizi introdotti a partire dal 2020 . La conseguenza è che solo dal 2027 inizierà un percorso di discesa . A quel punto , “ se tutto va bene ”, potrà essere rispettato l ’ impegno previsto dalle nuove regole europee , in base www . techmec . it Novembre 2024 41