E conomia zione e quelle di aumento dell ’ inflazione nei prossimi dodici mesi si equivalgono , con un aumento rispetto ai mesi precedenti del numero di famiglie che si attendono un rialzo . Per quanto riguarda le imprese manifatturiere l ’ Istat rileva un leggero aumento delle intenzioni di modificare al rialzo i listini nei prossimi tre mesi . Nonostante questo andamento disomogeneo , l ’ inflazione in Italia scende più rapidamente che negli altri Paesi dell ’ Area Euro . L ’ inflazione italiana misurata sull ’ indice al consumo armonizzato ( IPCA ) è scesa allo 0,9 % nei primi due mesi del 2024 . Da ottobre 2023 , la crescita tendenziale dell ’ IPCA in Italia è scesa sotto il 2,0 %, collocandosi al di sotto di quella della media dell ’ euroarea , di ben 2,4 punti percentuali nel dicembre 2023 e del -1,9 e -1,7 nei primi due mesi del 2024 . In particolare , a febbraio , l ’ inflazione in Italia è risultata di 1,8 punti inferiore a quella registrata dalla Germania (+ 2,7 %), di 2 punti rispetto alla Spagna (+ 2,9 %) e di 2,2 punti rispetto alla Francia (+ 3,1 %). Tuttavia l ’ inflazione nell ’ Eurozona , pur scendendo (+ 2,6 % da + 2,8 %, con il core al + 3,1 %), resta sopra la soglia BCE del + 2,0 %. Inoltre , le attese di inflazione a un anno sono salite ( 2,4 % nell ’ Eurozona , 2,5 % negli USA ). Anche il rally dei prezzi delle materie prime e dell ’ oro ha suonato un campanello d ’ allarme . Perciò , a marzo , la BCE ha lasciato i tassi fermi ( 4,50 %) e la FED è attesa fare altrettanto ( 5,50 %). I mercati hanno spostato in avanti ( giugno ) l ’ attesa del primo taglio . Nel frattempo , restano difficili le condizioni di accesso al credito da parte delle imprese . Secondo le rilevazioni del CSC ( Centro Studi Confindustria ) la domanda interna in Italia resterà debole anche nei prossimi mesi . Un po ’ meglio i consumi : a gennaio , le vendite al dettaglio sono scese di un marginale -0,3 %; si ha un marginale calo degli occupati ( -0,1 %), ma l ’ andamento di medio termine resta molto positivo e sostiene i redditi ; a febbraio è risalita ancora la fiducia delle famiglie , ma i consumi sono frenati da tassi alti e prestiti scarsi . Sono gli investimenti a soffrire di più . Il credito è in calo ( -4,0 % annuo a gennaio ); a febbraio gli ordini delle imprese di beni strumentali si assottigliano ; il sentiment delle aziende ( IESI ) è calato . Gli imprenditori , secondo la rilevazione CSC di marzo , si attendono una produzione statica : il 47,5 % del campione delle grandi imprese industriali associate a Confindustria ritiene che a marzo la produzione resterà stabile . Nella restante parte del campione è più alta la quota di imprese che vedono un miglioramento del livello di produzione rispetto a quelle che ne prospettano una contrazione ( rispettivamente , 41,3 % e 11,2 %). Nessuna delle imprese ha segnalato una riduzione significativa della produzione . Nel primo trimestre 2024 , rispetto all ’ ultimo del 2023 , è calata di 22,7 punti percentuali la quota di imprese che prospettavano una contrazione della produzione , mentre è aumentata di 11,3 punti la percentuale di imprese che vedono un miglioramento . Migliorano anche le aspettative rispetto ai costi di produzione : il saldo tra la quota di imprese che riportano una riduzione e quelle che ne segnalano un aumento va a -0,6 % da -8,5 % di febbraio . Tuttavia , prosegue il decumulo di scorte e cala di nuovo la fiducia delle imprese manifatturiere , su livelli bassi . Più favorevole , invece , il saldo tra la quota di imprese che hanno riportato un miglioramento delle condizioni finanziarie e quella di chi ha riportato un peggioramento , pur rimanendo in territorio negativo ( - 0,1 %).
Negativi , invece , i saldi relativi alla disponibilità di materiali ( -1,6 %) e alla disponibilità di impianti ( -1,4 %). A marzo , quest ’ ultimo ha raggiunto il punto più basso dall ’ inizio dell ’ indagine alle grandi imprese industriali di Confindustria . Fanno meglio i servizi , dove a gennaio l ’ indicatore RTT ( CSC-TeamSystem ) ha mostrato un aumento del 1,1 %. A febbraio , il PMI conferma che il settore è tornato a crescere , sia pure moderatamente ( 52,2 da 51,2 ); la fiducia delle imprese , però , ha subito una battuta d ’ arresto dopo alcuni mesi di risalita . Le problematiche che affliggono il settore industriale si riflettono anche nell ’ incertezza delle prospettive dell ’ export . Nel 4 ° trimestre 2023 il commercio mondiale è aumentato (+ 0,5 %) per la prima volta dopo quattro trimestri di contrazione ( -1,9 % nell ’ anno ). Ma il PMI ( Purchasing Managers Index ) globale sui nuovi ordinativi all ’ export , che anticipa l ’ andamento del commercio mondiale nei primi due mesi di quest ’ anno , nonostante sia risalito è rimasto inferiore a 50 punti . Sono soprattutto le difficoltà del trasporto marittimo ( 90 % degli scambi globali ), e i suoi costi , che continuano ad alimentare incertezza . Il Canale di Suez , da cui transita il 15 % delle merci globali , nel primo trimestre ha ridotto di circa il 40 % la movimentazione di navi che si sono ridirette sulla rotta per il Capo di Buona Speranza (+ 86 %). Le tariffe di collegamento marittimo da Shanghai a Genova stanno rientrando dal picco di fine gennaio , ma restano molto alte ( -30 % i primi sette giorni di marzo dopo un + 218 % su novembre 2023 ). www . techmec . it Maggio 2024 31