Tecnologie Meccaniche Giugno 2025 | Page 53

E conomia le esportazioni italiane in valore sono aumentate soprattutto verso gli Stati Uniti(+ 47,5 %) e la Cina(+ 47,8 %); viceversa, nel 2024 si è registrata una flessione(-3,6 % e-20 % rispettivamente), alla quale si è aggiunto il-5 % verso la Germania. Nel 2024 l’ esposizione dell’ I- talia verso gli Stati Uniti superava il 10 %, analoga alla Germania e superiore a quella di Francia e Spagna, mentre l’ esposizione verso la Cina si limitava al 2,4 % rispetto al 5,8 % della Germania. In termini di valori assoluti, l’ Italia con 67 miliardi di euro di export verso gli USA( dati Eurostat 2023) è preceduta in Europa soltanto dalla Germania( oltre 157 miliardi); seguono Svizzera( 56,6), Irlanda( 51) e Francia( 43). Nel 2024 l’ export italiano( in valore) negli Stati Uniti è stato principalmente costituito da prodotti farmaceutici, autoveicoli, navi e imbarcazioni, macchinari, alimentari, articoli di abbigliamento e mobili. Il surplus commerciale è stato pari a quasi 35 miliardi di euro, dovuti soprattutto a quattro grandi comparti manifatturieri: meccanica( 10,8 miliardi di euro), alimentare-bevande-tabacco( oltre 7 miliardi), tessile-abbigliamento-pelli( oltre 5 miliardi) e mezzi di trasporto( 6,1 miliardi, di cui 3,5 nel solo comparto degli autoveicoli).

Focus su settori e comparti produttivi Fin qui abbiamo la fotografia della vulnerabilità del sistema industriale italiano nel suo complesso rispetto all’ export. Passiamo adesso dal livello complessivo a quello dei singoli settori e comparti produttivi. Nel 2024 il valore dell’ export manifatturiero italiano ha subito una lieve riduzione(-0,5 %). Soltanto sei comparti su ventidue hanno aumentato l’ export:“ Altre industrie manifatturiere”(+ 19,6 %, grazie alla gioielleria),“ Alimentare”(+ 9,8 %),“ Farmaceutico”(+ 9,5 %) e“ Bevande”(+ 5,4 %). In diminuzione invece l’ export dei“ Macchinari”(-1,3 %) e in decisa contrazione quello di“ Autoveicoli”(-12,2 %) e“ Altri mezzi di trasporto”(-12,3 %). Oltre un terzo
Il“ Rapporto sulla competitività dei settori produttivi” è focalizzato sulla vulnerabilità delle nostre aziende alle vicende del commercio internazionale( export e import)
dell’ export manifatturiero è assorbito da Germania, Stati Uniti e Francia; oltre la metà da nove soli Paesi. Rispetto al 2019 la quota del mercato statunitense è cresciuta in quattordici settori su ventidue, in particolare“ Apparecchiature elettriche”,“ Macchinari”( dove gli USA sostituiscono la Germania come principale mercato di destinazione),“ Mobili” e“ Pelli”, mentre diminuisce negli“ Altri mezzi di trasporto”, dove gli USA restano comunque il principale mercato di sbocco con una quota del 19 %, così come nella“ Farmaceutica” e nelle“ Bevande”. Per le esportazioni di autoveicoli la Germania nel 2024 è ancora il mercato più importante( 17,1 %), seguita da Francia( 12,3 %) e Stati Uniti( 10,8 %). La stessa composizione si rileva per la vendita dei prodotti alimentari: i primi mercati di destinazione sono Germania( 14,2 %), Francia( 12,6 %) e Stati Uniti( 10,7 %). Il mercato tedesco rimane il più importante anche per le vendite di apparecchiature elettriche( 15,4 %) e per la stampa( 21,7 %) e si conferma rilevante, sebbene in flessione, per metallurgia( 17,4 %), gomma e plastica( 17,1 %) e prodotti in metallo( 16,4 %).
La vulnerabilità delle imprese multinazionali Un’ altra vista sulla vulnerabilità che emerge dal rapporto Istat è quella relativa alla tipologia delle imprese coinvolte. Ben il 73 % dell’ export e il 76 % dell’ import della manifattura sono dovuti a imprese appartenenti a Gruppi multinazionali. Di questi, le multinazionali a controllo estero pesano per oltre il 57 % delle esportazioni e quasi l’ 80 % delle importazioni nella farmaceutica e circa il 45 e il 78 % per gli autoveicoli. Quelle a controllo italiano prevalgono sui flussi di altri mezzi di trasporto( 64,3 % di export e 44,4 % di import), nella metallurgia e nel tessile. In quasi la metà delle regioni italiane le multinazionali a controllo estero generano circa un terzo delle esportazioni. Qui l’ analisi dell’ Istat si approfondisce fino a valutare il grado di vulnerabilità delle imprese in dipendenza dell’ esposizione all’ export, assumendo come indicatori la quota di fatturato esportato e la concentrazione merceologica e geografica delle esportazioni. Nel 2022 le imprese vulnerabili all’ export erano poco più di 23.000( lo 0,5 % del totale) ma impiegavano oltre 415.000 addetti( il 2,3 % www. techmec. it Giugno 2025 53