Merlo: « L’ obiettivo non è solo finanziare idee ma accompagnare queste realtà in un percorso di crescita e radicamento sul territorio »
narrativa per il Made in Italy, superando quella difensiva degli ultimi anni. « Il Made in Italy rappresenta una delle eccellenze del nostro Paese, ma oggi è fondamentale adottare un approccio innovativo e proattivo per garantirne la sostenibilità e la competitività nel mercato globale. Non basta più proteggere i marchi o combattere le contraffazioni: dobbiamo investire in ricerca, tecnologia e nuovi materiali per costruire il Made in Italy del futuro », ha dichiarato. Secondo Taisch, l’ innovazione non può essere scollegata dalla sostenibilità. « Dobbiamo progettare fabbriche capaci di integrare tecnologie avanzate e processi produttivi sostenibili. Il nostro obiettivo è costruire un ciclo virtuoso che valorizzi il patrimonio culturale e imprenditoriale del Paese », ha sostenuto il Presidente. Uno dei punti di forza di MICS è proprio la capacità di generare contaminazione tra settori storicamente separati. « Stiamo mettendo in comunicazione tre comparti strategici: automazione, arredamento e abbigliamento. La cross-fertilizzazione tra questi mondi sta già dando frutti inaspettati, dimostrando come soluzioni nate in un ambito possano trasformare l’ altro », ha aggiunto Taisch. Non solo collaborazione intersettoriale, ma
Il progetto MICS, avviato nel gennaio 2023, coinvolge oltre 1.000 ricercatori in tutta Italia e ha già portato all’ assunzione di 300 giovani presso le università
Taisch: « Non basta proteggere i marchi o combattere le contraffazioni: dobbiamo investire in ricerca per costruire il Made in Italy del futuro »
anche multidisciplinarità. « Abbiamo chimici industriali che lavorano con designer, ingegneri informatici e gestionali, economisti e ricercatori di business. È un approccio che non ha precedenti per ampiezza e qualità delle competenze coinvolte », ha osservato. Il progetto MICS, avviato nel gennaio 2023, coinvolge oltre 1.000 ricercatori in tutta Italia e ha già portato all’ assunzione di 300 giovani presso le università del partenariato. « Il nostro obiettivo è che questi ricercatori, una volta usciti dall’ ambiente accademico, portino le loro competenze direttamente nelle imprese. È il modo più efficace di realizzare il trasferimento tecnologico », ha spiegato il Presidente Marco Taisch.
Finanziare idee e vederle crescere A rafforzare questo impegno verso l’ innovazione e la crescita imprenditoriale, durante l’ evento è stato presentato anche il nuovo bando dedicato alle startup illustrato da Roberto Merlo, Program Research Manager della Fondazione MICS. « Lo sguardo al futuro è il principio su cui si basano i nostri bandi a cascata. Abbiamo già erogato 21,5 milioni di euro in due bandi: il primo da 5,5 milioni rivolto a organismi di ricerca, il secondo da 16 milioni destinato a imprese. Abbiamo ricevuto una domanda tripla rispetto alle disponibilità, segno che il mondo produttivo ha fame di innovazione », ha spiegato. Il nuovo bando, del valore iniziale di 1 milione di euro, sarà pubblicato con il supporto
dell’ Università Federico II di Napoli, e si rivolge a startup con massimo cinque anni di vita che operano nei settori cardine di MICS. « L’ obiettivo non è solo finanziare idee, ma accompagnare queste realtà in un percorso di crescita e radicamento sul territorio. Pensiamo a un supporto concreto che affianchi anche strategie di scalabilità », ha aggiunto Merlo. Altro tema centrale affrontato da Merlo è quello della territorialità. « Siamo un partenariato nazionale, con la testa a Milano ma il cuore distribuito in tutta Italia. I BAC ci hanno permesso di includere 26 nuove università e 88 imprese, portando ricerca e innovazione nei territori ». La collaborazione con la Federico II, ha aggiunto, « testimonia la nostra attenzione al Sud e alla necessità di promuovere una crescita equilibrata e inclusiva ».
I presupposti per non perdere di vista il Made in Italy Durante l’ evento si è parlato anche di uno dei 146 progetti finanziati da MICS:“ Cycloplastic Economy”, presentato dal ricercatore del CNR Francesco Brandi. Il progetto punta a valorizzare gli scarti plastici provenienti da settori come tessile, calzature e arredamento attraverso riciclo chimico e depolimerizzazione, restituendo valore sotto forma di materie prime seconde da riutilizzare nei distretti della moda, cosmetica e farmaceutica. « Non dobbiamo avere il culto delle ceneri nel difendere il Made in Italy, ma alimentare il fuoco dell’ innovazione- ha ribadito in chiusura Taisch- Anche concetti come produzione e territorialità vanno ripensati: oggi possiamo immaginare prodotti Made in Italy realizzati nello spazio. Dobbiamo avere il coraggio di rivoluzionare il nostro sguardo sul futuro ». A concludere l’ incontro è stato l’ annuncio della mostra“ Made in Italy: from Tradition to Innovation” che si terrà dal 9 al 15 ottobre 2025 a Firenze, presso Palazzo Vecchio, per raccontare i risultati dei progetti MICS e la connessione tra tradizione e ricerca contemporanea. Con questi presupposti, MICS si conferma non soltanto un progetto di ricerca, ma un vero ecosistema nazionale, capace di traghettare il Made in Italy verso le sfide di domani: digitale, circolare, sostenibile e giovane. www. techmec. it Giugno 2025 119