Tecnologie Meccaniche Aprile 2025 | Page 70

LA NOSTRA COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE È AUMENTATA SIGNIFICATIVAMENTE NEGLI ULTIMI 10-15 ANNI
Alessandro Fontana

LA NOSTRA COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE È AUMENTATA SIGNIFICATIVAMENTE NEGLI ULTIMI 10-15 ANNI

INSOMMA, DALLA SUA ANALISI EMERGE UNO SCENARIO CERTAMENTE POSITIVO PER IL COMPARTO MANIFATTURIERO, AL CUI INTERNO CI SONO ALCUNI SETTORI PARTICOLARMENTE VOTATI ALL’ ESPORTAZIONE; UNO DEI PIÙ RILEVANTI È QUELLO DEI BENI STRUMENTALI E DELLE MACCHINE INDUSTRIALI. QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE RENDONO QUESTO SETTORE COSÌ IMPORTANTE? « Il settore dei beni strumentali è meno noto al grande pubblico rispetto ai beni di consumo, ma è altrettanto attrattivo e strategico a livello internazionale. Produciamo macchinari industriali altamente sofisticati con un elevato livello di automazione, di creatività e di tecnologia, che trovano significativi sbocchi sui mercati internazionali. Questi macchinari ottimizzano l’ uso delle risorse, contribuendo alla sostenibilità delle produzioni, e vengono sempre più personalizzati per rispondere alle esigenze specifiche del cliente. Non meno importante è il contenuto di servizi associati che i nostri costruttori di macchinari industriali forniscono. Possiamo dunque affermare che, come accade per i beni di consumo italiani, anche per i macchinari industriali abbiamo un forte vantaggio competitivo: ciò significa che riusciamo a vendere i macchinari a un prezzo superiore a quello dei concorrenti o, a parità di prezzo, a esportarne quantità maggiori perché i clienti apprezzano maggiormente la nostra tecnologia ». e Germania. A ciò si aggiunge la grossa diversificazione del nostro sistema produttivo portando a una minore dipendenza da un singolo settore a differenza della Germania, fortemente vincolata all’ automotive. Un altro punto di forza è la patrimonializzazione: in 15 anni abbiamo raggiunto livelli di equity simili a quelli delle imprese tedesche e abbiamo ridotto la dipendenza dal credito bancario. Certamente rimaniamo tra i Paesi più esposti al credito bancario, ma questa tendenza è dovuta alla nostra struttura produttiva, che rimane basata su piccole e medie imprese. Infine, oggi vediamo che le nostre piccole e medie imprese sono tra le più competitive al mondo. In termini di produttività superiamo le omologhe imprese francesi, tedesche e spagnole. Questo ci colloca tra i principali player globali, subito dopo i grandi esportatori mondiali come Stati Uniti, Germania e Cina, e spesso appaiati con Giappone e Corea. È un risultato tutt’ altro che irrilevante se si pensa anche alle dimensioni del nostro territorio ».
RIMANENDO SUL TEMA DELLA COMPETITIVITÀ, È STATA RECENTEMENTE PUBBLICATA LA SECONDA EDIZIONE DEL RAPPORTO“ INGENIUM” DAL TITOLO“ IL POTENZIALE DEI BENI STRUMENTALI ITALIANI NEL PANORAMA INTERNAZIONALE”, REALIZZATO DAL CENTRO STUDI DI CONFINDUSTRIA IN COLLABORAZIONE CON FEDERMACCHINE. QUALI SONO I DATI PIÙ SIGNIFICATIVI EMERSI? « Il rapporto evidenzia un nostro posizionamento competitivo a livello mondiale di grande rilievo. Siamo il quarto Paese esportatore di macchinari industriali e, su 225 categorie di beni analizzate, in 176 rientriamo tra i primi 10 esportatori mondiali. Siamo davanti a Paesi come Stati Uniti e Francia e siamo secondi solo alla Cina, al Giappone e, leader mondiale, alla Germania. Va inoltre sottolineato un altro aspetto che ci contraddistingue, ovvero la forte presenza globale; infatti, considerando tutte le tipologie di macchinari e per ognuna di loro i mercati interessati, l’ Italia riesce a coprire oltre la metà dei mercati mon-
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