Tecnologie Meccaniche Aprile 2025 | Page 63

Italiana di Robotica Industriale), fondata nel 1975, seconda per anzianità solo alla giapponese JARA e più longeva di 12 anni rispetto all’ International Federation of Robotics( IFR). « Siri è nata con l’ obiettivo di promuovere la robotica in ambito industriale, facendo da ponte tra ricerca e applicazione pratica nelle aziende », spiega Domenico Appendino, attuale Presidente dell’ associazione durante la celebrazione dei 50 anni dell’ associazione tenutasi durante un convegno dal titolo“ Umanità e robot” al Politecnico di Milano. Negli anni settanta, mentre il mondo guardava agli sviluppi della robotica negli Stati Uniti d’ America e in Giappone, l’ Italia si affermava come una protagonista nell’ innovazione industriale. La fondazione di SIRI segnò una svolta, ponendo le basi per una diffusione sistematica della robotica nel nostro Paese. « Abbiamo sempre creduto nell’ importanza di un approccio scientifico e collaborativo unendo università, imprese e istituzioni per fare crescere il settore », aggiunge Appendino.
Decenni di crescita e innovazione Tra gli anni ottanta e novanta, la robotica industriale in Italia ha vissuto un’ espansione senza precedenti. SIRI ha giocato un ruolo centrale nello sviluppo di nuove tecnologie, facilitando il dialogo tra il mondo accademico e quello industriale. « Il nostro Paese ha saputo combinare creatività e ingegneria, portando innovazioni significative nelle fabbriche e nei processi produttivi », sottolinea Appendino. Le aziende italiane hanno introdotto robot sempre più sofisticati, contribuendo all’ automazione delle linee produttive e migliorando l’ efficienza nelle fabbriche. Grazie alla collaborazione con il mondo della ricerca l’ Italia ha sviluppato soluzioni all’ avanguardia, anticipando molte delle tendenze che oggi caratterizzano l’ Industria 4.0.
Robotica e Industria 4.0: il ruolo di SIRI oggi Con l’ avvento del nuovo millennio, la robotica ha subito una trasformazione radicale. L’ integrazione con l’ intelligenza artificiale, il machine learning e i sistemi di visione avanzati ha aperto nuove prospettive. « Oggi parliamo di robot collaborativi, di interconnessione tra macchine e di automazione avanzata, aspetti che stanno ridefinendo il concetto stesso di produzione industriale », evidenzia Domenico Appendino. Negli ultimi anni, SIRI ha rafforzato il proprio impegno nella divulgazione scientifica organizzando eventi, convegni e iniziative per promuovere la cultura della robotica. « Non basta avere la tecnologia, bisogna saperla utilizzare in modo efficace e sostenibile. Per questo SIRI continua a essere un punto di riferimento per imprese e istituzioni », aggiunge il Presidente.
Da sinistra: Domenico Appendino, Presidente di SIRI
Un momento del convegno celebrativo dei 50 anni di SIRI. Sullo sfondo Domenico Appendino e Paolo Rocco, docente del Politecnico di Milano
Il futuro della robotica in Italia Guardando avanti, le sfide per il settore sono molteplici. L’ integrazione dei robot collaborativi, l’ adozione delle nuove tecnologie digitali e lo sviluppo di soluzioni sempre più personalizzate saranno i temi centrali dei prossimi anni. « L’ Italia ha tutte le carte in regola per restare un leader nell’ automazione, ma dobbiamo continuare a investire in ricerca e formazione », sottolinea Appendino. In occasione del cinquantesimo anniversario di SIRI, l’ associazione ha deciso di celebrare la sua storia con la pubblicazione di un libro che ripercorre mezzo secolo di innovazione. « Abbiamo voluto raccogliere il nostro percorso in un volume, per raccontare il contributo di SIRI e dell’ Italia alla robotica mondiale », conclude Appendino. Dopo cinquant’ anni di successi, SIRI continua a guardare al futuro con lo stesso spirito innovativo con cui è nata, pronta ad affrontare le sfide della nuova era digitale. Una sfida che potrebbe ripercorrere il“ mito” della fabbrica a luci spente che fa riferimento a impianti produttivi automatizzati a tal punto da escludere l’ essere umano. Un’ idea avanzata dell’ automazione industriale con robot che gestiscono in autonomia gli impianti produttivi. Questo modello rappresenta una visione avanzata dell’ automazione industriale, dove robot e sistemi automatizzati gestiscono interamente il processo produttivo. Tuttavia, la realizzazione completa di una fabbrica a luci spente rimane in gran parte un mito. Come riporta il sito sbilanciamoci. info, studi recenti come per esempio quello presentato nel libro“ Il lavoro operaio digitalizzato” di Francesco Garibaldo e Matteo Rinaldini evidenziano che, nonostante l’ adozione di tecnologie digitali e dell’ automazione riconducibili a Industria 4.0, la componente umana nel processo di lavoro rimane fondamentale. I lavoratori continuano a svolgere un ruolo cruciale, apportando capacità critiche di azione e decisione che le macchine, al momento, non possono replicare completamente. www. techmec. it Aprile 2025 63