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Indagine / Deformazione

TABELLA 1 / CLASSI DI FATTURATO 2023( MIO. EURO)
MACCHINE DEFORMAZIONE
Totale 0-25 % 26-50 % > 50 %
fino 8 Mio 20,7 0,0 36,4 15,0 > 9-15 Mio 20,7 0,0 22,7 20,0 > 15-30 Mio 24,4 0,0 13,6 28,3 > 30 Mio 34,2 0,0 27,3 36,7
TABELLA 2 / NUMERO DIPENDENTI
MACCHINE DEFORMAZIONE
Totale 0-25 % 26-50 % > 50 %
1-15 addetti 0,0 0,0 0,0 0,0 16-35 addetti 32,9 0,0 31,8 33,3 36-75 addetti 25,6 0,0 27,3 25,0 76-150 addetti 31,7 0,0 40,9 28,3 > 150 addetti 9,8 0,0 0,0 13,4
TABELLA 3 / PORTAFOGLIO ORDINI( MESI)
MACCHINE DEFORMAZIONE
Totale 0-25 % 26-50 % > 50 %
< 3 mesi 1,3 0,0 4,5 0,0 3-6 mesi 90,2 0,0 68,2 98,3 > 6 mesi 8,5 0,0 27,3 1,7
TABELLA 4 / FUNZIONI SVOLTE IN AZIENDA SU EXPORT
LAVORAZIONI MECCANICHE Sì In parte No
MACCHINE DEFORMAZIONE Totale
25,6 67,1 7,3
0-25 % 0,0 0,0 0,0 26-50 % 27,3 45,5 27,2 > 50 % 25,0 75,0 0,0
TABELLA 5 / FUNZIONI SVOLTE IN AZIENDA SU EXPORT
LAVORAZIONI ELETTRICHE- ELETTONICHE
MACCHINE DEFORMAZIONE Totale
Sì In parte No
13,4 85,4 1,2
0-25 % 0,0 0,0 0,0 26-50 % 4,5 95,5 0,0 > 50 % 16,7 81,7 1,6
TABELLA 6 / LA STRUTTURA COMMERCIALE SU EXPORT
ITALIA Diretta Indiretta Mista
MACCHINE DEFORMAZIONE Totale
90,2 0,0 9,8
0-25 % 0,0 0,0 0,0 26-50 % 90,9 0,0 9,1 > 50 % 90,0 0,0 10,0 interessanti emergono anche dalla domanda sulle lavorazioni elettriche ed elettroniche. In particolare si nota che l’ 81,7 % delle imprese, dato in crescita rispetto allo scorso anno, con una percentuale di export superiore al 50 % effettua al proprio interno solo una parte delle lavorazioni elettriche ed elettroniche. Da notare che invece il 95,5 % delle imprese che esportano dal 26 al 50 % del proprio fatturato fa realizzare in parte all’ esterno le lavorazioni elettriche ed elettroniche. Dato, quest’ ultimo, in linea con l’ Indagine dello scorso anno.
Fotografia della struttura commerciale Come ormai risaputo nel settore delle macchine utensili in generale e in quello a deformazione in particolare la competitività a livello nazionale e internazionale è sempre più forte. Tutto ciò necessita di avere nelle aziende una struttura commerciale adeguata, ma soprattutto preparata ad affrontare le problematiche di ogni specifico mercato: fattore assolutamente determinante per vincere la sfida dei mercati. Entrando nello specifico della struttura commerciale in Italia si nota immediatamente che, qualsiasi sia la percentuale di esportazione, ognuna delle aziende del campione presenta in Italia una struttura commerciale diretta in percentuale molto elevata con valori nell’ intorno del 90 %. Per quanto attiene l’ Area Euro, chi esporta dal 26 al 50 % del proprio prodotto ha scelto nel 22,7 % l’ indiretta e nel 50 % dei casi quella mista. Per chi esporta invece oltre il 50 % della propria produzione per l’ 86,7 %, dato in leggera crescita rispetto all’ Indagine dello scorso anno, si è organizzato con una rete di vendita mista, mentre il 13,3 %, dato in netta crescita rispetto all’ Indagine dello scorso anno, ha scelto una struttura commerciale indiretta.
Futuro: su cosa puntare? Dopo una fase di crescita avvenuta dopo la pandemia e un successivo periodo di calo iniziato alla fine del 2023 e proseguito nel 2024, cosa dobbiamo attenderci in futuro per il mondo della deformazione? È questa una domanda abbastanza frequente da parte degli imprenditori del settore, che si interrogano su cosa è importante puntare per mantenere e possibilmente incrementare la competitività delle aziende del comparto. Su questo fronte una delle risposte certe riguarda gli sforzi e gli investimenti in innovazione, che stanno alla base dell’ attuale e futura competitività di un’ azienda manifatturiera in generale e meccanica in particolare. Per comprendere quali strade stanno perseguendo le imprese del settore macchine per deformazione analizziamo le risposte date dal campione intervistato in funzione della percentuale di esportazione. Da evidenziare subito le scelte di chi esporta dal 26 al 50 % della propria produzione. Nello specifico le aziende di questa fascia di esportazione hanno come obiettivo strategico nel 77,3 % delle risposte, valore in crescita rispetto all’ Indagine dello scorso anno, l’ aumento dell’ offerta mediante lo sviluppo di nuovi prodotti e nel 18,2 % dei casi l’ automazione del ciclo produttivo. Un interessante 13,6 % punta invece sulla diminuzione dei tempi morti e sulla qualificazione della subfornitura e un 9,1 % sta orientando i suoi sforzi strategici sull’ aumento della produttività. L’ automazione del ciclo produttivo e i tempi di consegna sono invece considerati strategici per il 40 % delle imprese che esportano oltre il 50 % del pro-
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