TBA The White Edition - Issue #03 | Page 31

3 RECENSIONI < 30 WHITE EDITION Hot Mulligan You’ll Be Fine – No Sleep Anche in generi piuttosto saturi ed esplorati come l’emo e il pop punk, c’è sempre chi riesce a portare raffiche di freschezza e di novità inven- tandosi un sound proprio. Gli Hot Mulligan da qualche anno creano una commistione di stili e crescono a piccoli ma costanti passi. L’al- bum d’esordio Pilot (2018) non era riuscito a replicare su un full len- gth la bontà dei primi EP, ma giunti alla prova della verità i cinque del Michigan sfornano quello che dovrebbe diventare il loro classico. Se un cantante che piange e urla sopra una base di chitarre twinkly piene di riff ma con un piglio pop punk, gli Hot Mulligan sono la band del tuo 2020. Aggiungiamo che i testi sono ricchi di angst e perfettamente re- latable se hai tra i 14 e i 23 anni, e non è difficile credere che la band di- venti il punto di riferimento per la prossima generazione di pop punk kids. Pezzi come Bckyrd e l’opener OG Bule Sky sono la quintessenza di quello che questa band ha da offrire. Punti bonus per i titoli stram- palati come Green Squirrel in Pretty Bad Shape o *Equip Sunglasses*, che non fanno altro che arricchire l’atmosfera generale da nerdy loser dei college americani che adoriamo tanto. (AM) 4.5/5 Birthh Whoa – Carosello Records A quattro anni dal debutto con Born In The Woods, Birthh è tornata con un disco estremamente contemporaneo e dal sapore internazionale, compo- sto da pezzi intimi e personali. Alice si ripresenta in Whoa più consapevole e maturata grazie alle esperienze che ha fatto in giro per il mondo, mettendo insieme in questo suo lavoro influenze da così tanti genere da averne creato uno tutto suo. (SC) 4.5/5 All Time Low Wake Up, Sunshine – Fueled By Ramen 5/5 Gli All Time Low tornano ad abbracciare l’energia e il sound delle loro origini pop punk riuscendo a equilibrare anche gli elementi più pop, con il risultato che Wake Up, Sun- shine è perfetto per mettere d’accordo i fan della vecchia scuola con quelli più giovani. La cosa più sorprendente della band del Maryland è la capacità di creare sempre il ritor- nello perfetto, catchy, melodico, impossibile da togliere dalla testa: addirittura i brani più deboli del disco raggiungono la sufficienza grazie al chorus. Wake Up, Sunshine è destinato a far parlare di sé per molto tempo, grazie a canzoni che sono delle vere e pro- prie hit (per citarne alcune Getaway Green, Trouble Is e Glitters & Crimson), nate dalle capacità di una band sempre pronta a rimettersi in gioco, dimostrando che il proprio posto nella hall of fame del pop punk se l’è meritato e non lo cederà facilmente. (IC) TBA | 31