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RED EDITION
TO THE... OSCARS!
OSCARS!
DI MARTINA PEDRETTI
A febbraio 2020 si è tenuta la 92ª edizione dei premi
Oscar, ed è stata così emozionante che non poteva-
mo non dedicare tutta la sezione extra musica a un
evento di tale portata. Infatti al centro di questa ru-
brica abbiamo deciso di includere due titoli che han-
no fatto parlare di loro, chi per un motivo chi per un
altro, ovvero Parasite e Jojo Rabbit. Ma cosa accomuna
questi due film? Entrambi hanno vinto almeno una
statuetta durante questi Oscar; entrambi sono stati
ideati dalle menti di due personaggi insoliti per l’Aca-
demy, infatti Bong Joon-ho è coreano e Taika Watiti è
un maori di origine neozelandese; entrambi sono una
giostra di emozioni e commistione di generi cinema-
tografici mozzafiato.
Il primo protagonista è la sorpresa di questi Oscar,
ovvero Parasite, che è stato il film più premiato della
serata, oltre che il primo film non in lingua inglese a
ottenere la statuetta come Miglior Film. Oltre a que-
sto ha anche vinto come Miglior Film Internazionale,
Miglior Regia a Bong Joon-ho e Miglior Sceneggiatu-
ra Originale. Parasite ha sbaragliato la concorrenza
grazie alla sua originalità, ma anche alle note insolite
che il regista ha deciso di accentuare nella sua storia.
Siamo di fronte a un’enorme commistione di generi
cinematografici, in quanto lo spettatore viene stimo-
lato a vivere mille esperienze differenti durante la
visione di questa pellicola sud coreana. Se si arriva al
cinema senza sapere niente del film si viene immersi
prima in una comedy, senza accorgersi che pian pia-
no ci si addentra in un drama dalle tinte thriller, che
evolvono poi in atmosfere horror e splatter. Non si
perde mai il filo di Arianna che collega ogni sfaccetta-
tura del film, ovvero l’enfasi sul sociale.
Cosa vuol dire infatti Parasite? Man mano che i per-
sonaggi del film vengono presentati, ci si accorge di
non poter asserire con certezza chi sia il parassita
TBA
nella società raccontata da Bong Joon-ho. Sono pa-
rassiti i membri della società più poveri, che tentano
di farsi largo nella vita dei più ricchi, rimanendo però
dei reietti? O sono i più ricchi che vivono di rendita a
essere considerati parassiti? Siamo noi i parassiti, che
guardiamo inermi il film e senza cognizione di causa
di una realtà così distante da noi come la Corea del
Sud?
Un’unica cosa è certa: dopo una determinata scena
nel film si riacquista la capacità di respirare solo una
volta iniziati i titoli di coda, grazie anche alla super
carina canzone cantata dal protagonista maschile più
giovane. Provare per credere.
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