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FOCUS
Gli errori del governo
le omissioni della Cina
In questi giorni quelli del Governo diffondono appelli alla coesione nazionale, ci chiedono di stare uniti in questo momento di emergenza. Allora voglio chiarire, da cittadino non mi sento assolutamente di accettare questo invito da parte di politici che dopo aver procurato il danno ora vogliono il mio consenso o il mio plauso. Politici, dilettanti allo sbaraglio, che ci hanno «trasformati nella discarica dell'Africa». E che ora noi italiani siamo «additati tutti come infettivi e potenziali portatori di virus letali, al pari degli untori della peste di manzoniana memoria». L'unica cosa che dovrebbero fare è dimettersi e fare silenzio.
Piuttosto mi sento di ringraziare chi veramente sta affrontando l'emergenza e cioè le strutture ospedaliere e sanitarie, i tanti medici, infermieri, ricercatori e ricercatrici che stanno lavorando con abnegazione giorno e notte perchè il virus non si espanda.
E' a loro che deve andare il nostro ringraziamento e la nostra fiducia. Poi se devo ringraziare qualche politico, io che vivo in Lombardia, mi sento di ringraziare il presidente Attilio Fontana, l'assessore Giulio Gallera che stanno facendo molto in questo momento emergenziale. Probabilmente se si ascoltavano i loro consigli di prevenzione del virus, forse non saremmo in queste disastrose condizioni.
Pertanto, anche in questo momento di grave emergenza sanitaria, per quanto mi riguarda, niente “Oro alla Patria”, io non dimentico!
Del resto tutti hanno capito cosa bisognava fare andavamo messi in quarantena i cinesi di rientro in Italia quando a Wuhan era già scoppiata l'epidemia che ora sta terrorizzando il nostro Paese. Il governo italiano avrebbe dovuto farlo a febbraio con chi rientrava dalla Cina, ma «non ha avuto il coraggio», ha scritto Antonio Socci su Libero.
avuto il coraggio», ha scritto Antonio Socci su Libero.
Una scelta da mettere in conto alla sinistra italiana, che in parlamento, in piazza, sui social e sui giornaloni "allora si batteva contro il 'razzismo' con l'iniziativa 'abbraccia un cinese' e mangiando involtini primavera ai ristoranti cinesi..".
Quanto fosse miope e fuori fuoco quella campagna, aggiungiamo noi, è venuto purtroppo alla luce molto presto: avete visto per caso qualcuno, dalle parti del Pd e LeU, chiedere cene sociali a Codogno o abbracciare un abitante della zona rossa italiana? La risposta è semplice: no.
Questo per quanto riguarda le colpe dei nostri politici, della nostra sinistra, poi c'è da riflettere abbastanza sulle gravi omissioni della Cina del timoniere Xi Jimping. Altro che scuse dovremmo chiedere i danni, scrive il quotidiano online “L'Atlantico”. «Non bisogna dimenticare, quindi, oltre ai gravi errori del nostro governo, che la diffusione del coronavirus si deve ad una catena di omissioni, silenzi e ritardi che viene da lontano, da molto lontano». (Federico Punzi,“Coronavirus in Europa già da gennaio: altro che scuse, a Xi dovremmo chiedere i danni”, 2.3.2020, L'Atlantico)
Punzi chiama in causa il governo cinese e la stessa Oms. Nell'articolo si fa riferimento ad alcune testimonianze di medici, esperti impegnati nell'indagine epidemiologica come la dottoressa Francesca Russo, o dell'infettivologo Massimo Galli, primario dell’Ospedale Sacco di Milano, che in una intervista, spiega che “tanti quadri clinici gravi e tutti assieme fanno pensare che l’infezione abbia iniziato a diffondersi nella cosiddetta zona rossa da abbastanza tempo”, forse prima che fossero bloccati i voli dalla Cina. “È verosimile che i ricoverati negli ultimi giorni si siano contagiati da due a quattro settimane fa”. Anche perché, a leggere le anamnesi, osserva Galli, “mi sembra che assomigli alla SARS, anche nelle modalità di decorso, con le manifestazioni più impegnative che in molti casi compaiono 7-10 o più giorni dai primi sintomi”.
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