SUDONLINE
FOCUS
7
L'emergenza in Italia
Sei milioni di mascherine
in arrivo dalla Cina
Giovedi' arriveranno, a quanto si apprende, le prime 6 milioni di mascherine dei lotti di 100 e 50 milioni
stipulati dal governo con la Byd e un'altra azienda privata cinese attraverso la mediazione del ministero degli Affari Esteri. Nei giorni scorsi era stato lo stesso ministro degli esteri, Luigi Di Maio, ad annunciare l'arrivo di oltre 100 milioni di nuove mascherine da dare in dotazione soprattutto a medici e infermieri. Di questi due lotti altre 6 milioni sono previste sabato per un totale di 12 milioni di nuove mascherine dalla Cina in arrivo la prossima settimana. E poi 24 milioni di settimana in settimana. Le operazioni
per far arrivare in Italia materiale sanitario vedono coinvolti in prima linea il ministero degli Affari esteri, il ministero della Difesa, la Protezione civile e il commissario Arcuri. Arriveranno inoltre oggi le 1,2 milioni di mascherine sbloccate dalla Farnesina. "Le mascherine - a quanto si apprende - sono oggi la principale emergenza che stiamo affrontando, per permettere a medici e
infermieri di poter continuare a salvare vite".
Terapie intensive, altri
80 posti in Calabria
"Il piano messo a punto dalla Regione
Calabria per prevenire, contrastare e affrontare l'emergenza Coronavirus si rafforza con l'allestimento di una struttura modulare che sorgera' nell'area adiacente all'azienda ospedaliero-universitaria Mater Domini di Catanzaro". Ad annunciarlo e' il presidente della Regione Calabria, Jole Santelli. "La struttura - spiega Santelli - sara' realizzata con il coordinamento
dell'Agenzia del Demanio e conterra' 80 nuovi posti terapia intensiva e sub intensiva e permettera' di affrontare l'emergenza sanitaria. Grazie a questo intervento saremo in grado di gestire attraverso la connessione con il policlinico ulteriori mille casi di possibile
contagio. Questi nuovi posti letto - rileva il presidente della Giunta - si andranno ad aggiungere ai 141 allestiti negli scorsi
giorni in tutta la regione".
Santelli poi osserva: "Stiamo
rispettando il programma che abbiamo delineato nei giorni scorsi per
affrontare l'emergenza che prevede in piu' fasi la realizzazione di
Centri Covid localizzati in tutto il territorio per ospitare reparti
di malattia infettiva, pneumatologia e terapia intensiva. Un
ringraziamento particolare - conclude il presidente della Regione -
va al commissario straordinario del Governo per l'emergenza Covid 19,
Domenico Arcuri e al direttore dell'Agenzia Demanio, Antonio
Agostini, per aver contribuito in modo fattivo affinche' questo
progetto possa vedere la luce in tempi brevi".
Chiudiamo tutto
pressing sul premier
Le richieste di sindacati e governatori
Se bisogna chiudere le attivita' non essenziali meglio farlo nel week end. Attorno al tavolo virtuale (il confronto si e' tenuto in video conferenza) si sono seduti i leader sindacali Landini (Cgil), Furlan (Cisl) e Barbagallo (Uil), il presidente e il direttore Generale di Confindustria, Boccia e Panucci, il leader di Confapi, oltre al premier Conte, ai ministri della Salute Speranza, dello Sviluppo economico Patuanelli, delle Politiche Agricole, Bellanova. Ore 18.15: da poco sono comparsi i nuovi dati della diffusione del coronavirus: 793 morti in piu', 4821 contagiati solo oggi. La settimana scorsa si era discusso delle misure sulla sicurezza sul lavoro, ora invece la situazione e' ancora piu' preoccupante, da qui la richiesta dei sindacati: "Chiediamo - hanno scritto i leader delle confederazioni sindacali chiedendo l'incontro con il premier - di valutare la possibile necessita' di misure ancor piu' rigorose di sospensione delle attivita' non essenziali in questa fase per il nostro Paese". "Chiediamo al governo un atto di responsabilita': evitare che la paura della gente si trasformi in rabbia", scrive Landini al termine della riunione. Sulla stessa lunghezza d'onda Barbagallo: "Bisogna intervenire, ora, con piu' rigidita', per evitare che il virus si diffonda ulteriormente". La Confindustria ha chiesto di assicurare alle imprese tutta la liquidita' di cui hanno bisogno per superare la fase transitoria, in caso di chiusura volontaria o meno, attraverso un fondo di garanzia che riguardi piccole, medie e grandi aziende. Il governo - spiega una fonte che ha partecipato all'incontro - sta valutando. Sara' il presidente del Consiglio a decidere se attuare un nuovo dpcm o limitarsi tra qualche giorno a prorogare le misure varate l'11 marzo e che 'scadono' teoricamente il 25. La linea potrebbe essere quella indicata dai sindacati, ovvero chiudere alcune attivita' non considerate necessarie su tutto il territorio nazionale.