SudOnLine 20 marzo 2020 | Page 13

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TERZO TEMPO

L’inattività rappresenta il quarto più importante fattore di rischio per mortalità globale.

“Per migliorare la qualità della vita e per vivere più a lungo - afferma Bernardino Rea - è necessario eliminare i fattori di rischio delle

malattie croniche non trasmissibili. Per eliminare questi fattori di rischio è necessario la collaborazione di più settori della vita pubblica,

quello sanitario, scolastico e politico. Inoltre gran parte della spesa sanitaria è legata alle MCNT per cui ridurre l'incidenza di queste malattie potrà garantirci ancora la gratuità del servizio sanitario nazionale, che già in molti paesi non esiste più”.

La sedentarietà è più frequente all’avanzare dell’età, fra le donne e fra le persone con uno status socioeconomico più svantaggiato, per difficoltà

economiche o basso livello di istruzione. A livello globale i dati

dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sottolineano che l’86% delle morti e il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono

determinate da patologie croniche non trasmissibili. Nel nostro Paese le malattie croniche non trasmissibili (MCNT) sono ritenute responsabili, per

il 2010, del 92% dei decessi totali registrati, in particolare le malattie

cardiovascolari (41%), i tumori (29%), le malattie respiratorie croniche

(5%) e il diabete (4%). Le MCNT hanno come minimo comune denominatore 4

principali fattori di rischio: fumo, abuso di alcol, scorretta

alimentazione e inattività fisica. Queste ultime due condizioni sono poi

alla base dell’allarmante e continuo aumento della prevalenza di

sovrappeso e di obesità nelle popolazioni occidentali e in quelle in via di sviluppo. L’inattività rappresenta il quarto più importante fattore di rischio per mortalità globale. Ecco perché L’obiettivo di tale movimento è

ridurre la mortalità per malattie croniche non trasmissibili e anche la

spesa del sistema sanitario connessa a tali malattie.