SudOnLine 20 marzo 2020 | Page 12

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Salute

Allarme obesità

Obesità, la Campania in una situazione drammatica, il 44% dei bambini è in sovrappeso. Medici napoletani e Comune presentano il progetto contro la sedentarietà

È allarme obesità in Campania, con una percentuale di bambini coinvolti

che ormai è fuori controllo, a dirlo sono i dati epidemiologici che

descrivono ormai un trend in crescita. Per questo l’Ordine dei Medici di

Napoli ha scelto di scendere in campo con un’iniziativa concreta, facendo

rete con le Istituzioni.

I dati raccontano di una Campania che ha il 44% di bambini in

eccesso ponderale, contro una media nazionale del 33%. Questo conferisce

alla nostra regione il primato non invidiabile di essere la prima d’Italia

(rispetto alla percentuale di bambini in eccesso ponderale). Inoltre, per

quel che riguarda lo sport, il 23% dei bambini campani risulta essere

inattivo, mentre la media nazionale è ben al di sotto (17%). Le cose non

migliorano quando dai bambini si passa agli adulti (18-65 anni).

Anche in queste fasce d’età la Campania continua a detenere il primato per quota più alta di persone in eccesso ponderale (poco più della metà:50,5%)

e per quanto riguarda la sedentarietà è al secondo posto dietro la Basilicata con il 50% di campani che sono sedentari. Infine, anche per la popolazione

con più di 64 anni, la Campania detiene il primato in Italia con il 66% della popolazione in eccesso ponderale e con il 55% di persone sedentarie.

“Se ci si può spostare per andare a lavoro in bicicletta in 15 minuti, se per fare la spesa puoi arrivare al supermercato in 15 minuti a piedi. Se puoi fare lo stesso per andare al parco, accompagnare a scuola i ragazzi, allora sei in quello che si chiama città dei 15 minuti dove il quartiere

da’ le maggiori e migliori risposte per la sostenibilità sanitaria e

ambientale. Questo è il modello che sta inseguendo Parigi, questo è il modello che noi medici proponiamo anche per l’SSN partendo dalla medicina

del territorio. Studi dotati di tutte le tecnologie necessarie per il

primo livello di diagnosi, che siano capillari e prossimi ai pazienti. Da raggiungere in 15 minuti a piedi, per combattere nel nostro piccolo - che poi tanto piccolo non è - la sedentarietà”.Questa la visione di Silvestro Scotti, per una medicina territoriale che sia sempre più in condizione di gestire le cronicità e vicina ai pazienti. “Perché no, questo potrebbe essere un modello anche per Napoli, capoluogo di una regione nella quale la sedentarietà degli anziani per di più cronici sta diventando un grosso problema se associato ai tassi di obesità infantile e queste due evenienze possono essere le vere sfide per la sostenibilità”.