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Corsa contro il tempo per creare 5000 terapie intensive
Antonio Troise
E’ l’emergenza nell’emergenza. In Italia le terapie intensive sono appena 5300. Sufficienti in una situazione normale, il tasso di occupazione medio non supera il 40%. Ma del tutto insufficienti di fronte al dilagare dell’epidemia del coronavirus. Eppure, è proprio qui che si gioca il destino di un paziente. Senza le attrezzature e i medici delle terapie intensive, difficilmente si riesce a superare la fase più acuta dell’infezione polmonare provocata da Covid-19. Il governo lo sa bene. Tanto che ha messo a punto un piano straordinario che non solo prevede il raddoppio dei posti letto nelle terapie intensive. Ma anche una dotazione ad hoc di ventilatori e respiratori polmonari, gli impianti fondamentali per assicurare ai contagiati un’adeguata ossigenazione. Per questo, nel piano per il raddoppio dei posti in terapia intensiva c’è anche un capitolo ad hoc dedicato agli approvvigionamenti di attrezzature mediche e alla produzione di ventilatori polmonari.
Ma ecco, nel dettaglio, che cosa prevede il piano per evitare il collasso del sistema sanitario e attrezzare nel più breve tempo possibile le nuove terapie intensive.
Respiratori e ventilatori. Sono le attrezzature che mancano e che, invece, sono necessarie nella fase più acuta del contagio, quando c’è la necessità della respirazione assistita. L’obiettivo è di avere almeno 5mila respiratori a disposizione entro un mese e mezzo. Le prime 300 sono già a disposizione degli ospedali lombardi e veneti. Ma non basta. Il governo ha anche deciso di intervenire per raddoppiare la capacità produttiva della bolognese Siare Enginering, l’unica azienda italiana (e una delle poche nel mondo) specializzata nella produzione di ventilatori polmonari. L’obiettivo è di passare da una produzione di 200 a 500 ventilatori al mese. Interrotte anche tutte le consegne previste all’estero, dirottate sul mercato italiano.
Milioni di mascherine e guanti. Il piano straordinario prevede anche l’acquisto di 35 milioni di mascherine, 50 centrali di monitoraggio di terapia intensiva e 100 milioni di guanti. Le consegne sono già cominciate e dovrebbero intensificarsi entro la prossima settimana.
Strutture mobili sul territorio. L’esecutivo vuole raddoppiare il numero dei posti letto nelle terapie intensive. Nel frattempo, però, nelle aree dove il contagio è più forte, ci saranno containers attrezzati di tutto punto per le situazioni di emergenza. Vere e proprie “terapie intensive” mobili, da spostare sul territorio per affrontare l’emergenza. Saranno poi allestite tende che accoglieranno i pazienti per essere poi smistati nelle varie unità operative. La Protezione civile potrà, infine, requisire alberghi o altri edifici pubblici per realizzare delle strutture ospedaliere volanti.
Medici e infermieri. Il governo ha già deciso l’assunzione di ventimila persone fra medici, infermieri e personale e operatori sanitari. Ci saranno procedure di selezione molto semplici ed accelerate. Con chiamata diretta anche di neo-laureati o di medici andati in pensione. Si cercano soprattutto anestesisti, virologi e pneumologi. I medici potranno anche essere trasferiti da una regione all’altra per fare fronte alle situazioni di emergenza più acuta.
Il piano del governo per fare fronte alle carenze nelle strutture ospedaliere
Il governo ha anche deciso di intervenire per raddoppiare la capacità produttiva della bolognese Siare Enginering, l’unica azienda italiana (e una delle poche nel mondo) specializzata nella produzione di ventilatori polmonari. L’obiettivo è di passare da una produzione di 200 a 500 ventilatori al mese. Interrotte anche tutte le consegne previste all’estero, dirottate sul mercato italiano.
Milioni di mascherine e guanti. Il piano straordinario prevede anche l’acquisto di 35 milioni di mascherine, 50 centrali di monitoraggio di terapia intensiva e 100 milioni di guanti. Le consegne sono già cominciate e dovrebbero intensificarsi entro la prossima settimana.
Strutture mobili sul territorio. L’esecutivo vuole raddoppiare il numero dei posti letto nelle terapie intensive. Nel frattempo, però, nelle aree dove il contagio è più forte, ci saranno containers attrezzati di tutto punto per le situazioni di emergenza.
Vere e proprie “terapie intensive” mobili, da spostare sul territorio per affrontare l’emergenza. Saranno poi allestite tende che accoglieranno i pazienti per essere poi smistati nelle varie unità operative.
La Protezione civile potrà, infine, requisire alberghi o altri edifici pubblici per realizzare delle strutture ospedaliere volanti.
Medici e infermieri. Il governo ha già deciso l’assunzione di ventimila persone fra medici, infermieri e personale e operatori sanitari.
Ci saranno procedure di selezione molto semplici ed accelerate. Con chiamata diretta anche di neo-laureati o di medici andati in pensione. Si cercano soprattutto anestesisti, virologi e pneumologi. I medici potranno anche essere trasferiti da una regione all’altra per fare fronte alle situazioni di emergenza più acuta.