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Il presidente di Federfarma ha rivolto un appello al ministro della Salute Roberto Speranza. I toni pacati non nascondono l'emergenza: "Mancano mascherine protettive per i farmacisti", il grido d'allarme lanciato da Marco Cossolo. Ma sono tanti i farmacisti di tutta Italia che, del tutto autonomamente, in queste ore stanno scrivendo al governo - email indirizzate al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al responsabile della Salute- con toni molto più duri. In sintesi, proteggeteci o chiudiamo i battenti. "Non è un paese civile quello che obbliga le farmacie e gli alimentari a rimanere aperti e, al contempo, non garantisce la minima sicurezza a coloro che ritiene necessari mettere in prima linea", si legge in una mail visionata dall'Adnkronos e indirizzata alla presidenza del Consiglio. "Abbiamo cercato con ogni sforzo e conoscenza di reperire mascherine FFP3 per i nostri collaboratori ma ogni tentativo e' stato vano - lamenta un altro farmacista in una e-mail diretta al governo - Nonostante questo abbiamo continuato a lavorare con mascherine chirurgiche, praticamente inutili".
E c'è anche chi minaccia di abbassare le saracinesche se alle farmacie non arriveranno forniture di protezione ad hoc. "Appena terminate le mascherine a due veli in nostro possesso, almeno le mie due farmacie chiuderanno le porte garantendo il servizio cosiddetto notturno - scrive un farmacista - e questo perché non mi perdonerei mai il senso di colpa di aver contribuito a diffondere un virus lasciando aperto un servizio di pubblica necessità senza le opportune e minime misure igienico sanitarie".
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L'emergenza in Italia
L'allarme. I farmacisti preoccupati:
subito le mascherine o chiudiamo
LA MAPPA DEI CONTAGI
Fondi Ue, Provenzano:
il Sud non perderà risorse
"Da parte della Commissione c'e' la piena consapevolezza della gravita' della situazione, e in questo quadro l'apertura a riprogrammare al meglio i Fondi strutturali non impegnati del ciclo 2014-2020". Lo riferisce il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano che ieri sera ha parlato a lungo al telefono con la Commissaria Elisa Ferreira.
"Le linee di intervento su cui sara' possibile intervenire - spiega provenzano su Facebook - saranno diverse, anche per gestire la fase piu' immediata dell'emergenza. Dall'acquisto di materiale sanitario (macchinari, respiratori, mascherine) a diverse forme di sostegno alle imprese e ai lavoratori, per fornire liquidita', aiutare i settori piu' colpiti, assicurare il reddito. Sara' necessario allargare le maglie del complesso meccanismo degli aiuti di stato, garantendo un rafforzamento dell'intervento pubblico per dare continuita' alla nostra economia".
Provenzano precisa che non si stanno immaginando "artifici contabili per dirottare risorse da investimenti e obiettivi della coesione territoriale. Anche al Sud, per intenderci, bisogna attrezzarsi in tempo per fronteggiare l'emergenza e sostenere imprese e lavoratori che gia' subiscono gli effetti della crisi. Ma non e' nemmeno tempo di egoismi e campanilismi, e' il tempo della coesione".
"Ora - conclude - dobbiamo sfruttare al massimo tutte le disponibilita' nazionali ed europee, vincendo tutte le rigidita' del
passato. Lavoriamo per non lasciare niente e nessuno indietro. "Una casa divisa non puo' reggere", diceva Abramo Lincoln. Un'Italia piu' unita e' la condizione per reggere. E per ripartire".