9
SUDONLINE
PRIMO PIANO
affollati. Non c'è da fare altro. Dobbiamo aspettare, per vedere l’evoluzione numerica e geografica dell’epidemia. Può avere dinamiche esponenziali o più ridotte secondo la tempestività con cui provvederemo all'isolamento delle persone potenzialmente contagiate. Io la penso così. Nel frattempo si studiano i vaccini che speriamo arrivino presto. Questi sono gli aspetti medici e sanitari ma, ciò che mi preoccupa di più sono le conseguenze economiche e politiche di quanto sta accadendo. Ci potranno essere danni imponenti.
In Cina, ad esempio, c’è già una riduzione della crescita economica di circa un punto percentuale, con inevitabili ricadute sull’economia mondiale. Il blocco dell'attività di alcune fabbriche cinesi incide già sui rifornimenti all'estero di componentistica. Questo virus ci ha dimostrato come la globalizzazione economica abbia anche molti sviluppi negativi. Molte famiglie e imprese sono a rischio fallimento e potremmo essere prossimi a un disastro politico ed economico epocale. Siamo di fronte ad una globalizzazione dei rischi sanitari con gravi ripercussioni sulla politica e l’economia di alcune
nazioni, incalcolabili per via della dimensione dei fenomeni e della velocità con cui si trasmettono da un continente all'altro. Sono convinto che il panico stia generando, e alla fine genererà, più danni dello stesso virus. Questo panico ha già creato un pesante danno d'immagine al nostro Paese che sarà molto più pericoloso e catastrofico dello stesso virus. Chi ci governa oggi ha un compito immane: dovrà affrontare contemporaneamente una crisi sanitaria, economica e geopolitica. Non li invidio!
Vincenzo Musacchio
(Giurista, associato per il diritto penale alla School of Public Affairs and Administration della Reuters University di Newark)
L'emergenza in Italia