Storia del Sacro Monte di Varallo | Page 97

Questo grazie all’abilità tecnica di chi, come Giacomo Bargnola di Valsola, Michelangelo Rossetti, Michele Prestinari e il Tabacchetti realizzò le più di novanta statue e di chi, come il Fiamminghino, armonizzò con esse gli affreschi. Osservando con attenzione il quadro, si può notare come i personaggi sono raffigurati non tanto con abiti dell’epoca di Cristo quanto piuttosto come uomini e donne del ‘500. L’osservatore è invitato ad accostarsi allo scenario sia attraverso la grande grata centrale, aperta negli anni Cinquanta, che consente una visione d’insieme, sia tramite le grate laterali che permettono invece di concentrarsi su volti, gesti, spazi che giungono a toccare il cuore del riguardante. Questa eccezionale esecuzione artistica è stata possibile, grazie in particolare a Carlo Emanuele di Savoia, che nel 1585, in compagnia della moglie Caterina, infanta di Spagna che venne ritratta nella dama in vesti cinquecentesche sulla parete destra, giunse in vis ita al Santuario. Come si è visto trattando della Fuga in Egitto, anche la cappella della Strage degli innocenti rientra in quell’ambizioso piano di ampliamento e di generale ristrutturazione del Sacro Monte, progettato da Galeazzo Alessi su incarico di Giacomo d’Adda e minutamente illustrato e descritto tra il 1567 ed il 68 nel “Libro dei Misteri”. Il grandioso progetto prevedeva, dopo il Secondo sogno di San Giuseppe, una nuova serie di cappelle raffiguranti la vita pubblica di Gesù prima della sua passione, disposte come una gran collana ad inghirlandare tutta la parte centrale del Monte. Nell’ordine i nuovi Misteri avrebbero dovuto essere: Strage degli innocenti, Fuga in Egitto, Battesimo di Gesù, Tentazione nel deserto, Incontro con la Samaritama al pozzo, Guarigione del paralitico, poi la Porta Aurea, ed in Gerusalemme la Cacciata dei profanatori dal Tempio, la Piscina probatica, e la Resurrezione di Lazzaro, di cui esistono le illustrazioni, ma manca la descrizione nella parte introduttiva del libro. La Strage figurava dunque per prima nella serie, contrariamente alla stessa narrazione evangelica di Matteo, e la sua ubicazione era prevista, stando alla planimetria del Monte che accompagna il “Libro dei Misteri” ed a quella della Raccolta Ferrari dell’Ambrosiana di Milano (del 1575 - 80 circa), quasi di fronte al Secondo sogno di S. Giuseppe. Per essa l’architetto aveva disegnato un elegante e sobrio tempietto ottagonale, coronato da un ricco lanternino, ma rotondo all’interno. La scena poi era stata concepita in modo singolarissimo e a 97