La Porta
La Porta Maggiore
Il Sacro Monte delle origini, così come sorse per opera del P. Bernardino Caimi e come andò sviluppandosi agli inizi del Cinquecento, doveva essere del tutto
privo di mura. Anche la prima guida, quella del 1514, non accenna all’esistenza
di una recinzione. Ma la più antica veduta che fa da sfondo ad una pala di Brera
attribuita a Giuseppe Giovenone il Vecchio od al Lanino e risalente al 154350, e così pure le sue repliche della chiesa di Caresanablot e della sacrestia del
Duomo di Torino, rivelano già la presenza di alcuni tratti di mura sui lati nord
ed ovest nei pressi dell’attuale cappella del Cristo bianco e della Chiesa Nera
(attuale Tentazione). È tuttavia solo nei due decenni successivi che si fa strada
l’idea di racchiudere tutto il perimetro del Sacro Monte delimitando così l’area
sacra ed erigendo di conseguenza una porta monumentale che ponga nel dovuto risalto l’ingresso solenne al sacro recinto. Infatti nella planimetria databile
a poco dopo il 1565 che apre il famoso Libro dei Misteri di Galeazzo Alessi,
compilato per incarico di Giacomo d’Adda, è già segnato il tracciato di un muro
che partendo dall’antico Palazzo di Pilato (un tempo esistente nei pressi della
porticina secondaria che si affaccia sulla strada che sale da Varallo nel punto in
cui raggiunge il culmine) delimita verso nord il recinto del Sacro Monte ed è già
pure distintamente disegnata a metà della sua lunghezza la pianta della Porta
Maggiore di fronte alla cappella di Adamo ed Eva, contrassegnata anche dalla
didascalia «La porta principale». Così pure nel proemio del Libro dei Misteri
l’Alessi si indugia compiaciuto nel descrivere il suo progetto a riguardo del muro
e della Porta Maggiore con queste parole: «Né meno prudenza mostrarono nel
cingerlo come si uede di muri auendo abracciato solo quella parte che è più comoda
et più atta a tali edifitli che nessun altra; et per questo mi piace che a questa cintura
di muro si sia fatta così onorata porta di marmo riccamente ornata come si vede;
vorrei bene che a questa porta si peruenisse dalla strada che si parte dalla sudetta
terra di Varallo, che piacevolmente ascende alla sommità del Monte ch’è avanti
essa alquanto più verso tramontana, et da detto bosco si ascendesse a la piazza che
è bora avanti a detta porta, la quale vorrei fosse ampliata et alla testa di essa mi
piacerebbe che si facessero due fontane di acqua viva che si mirassero l’una l’altra,
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