doveva occupare il sito su cui invece sorge la Fuga in Egitto, mentre quest’ultima avrebbe dovuto essere eretta dove si trova il Battesimo, che a sua volta doveva trovare posto nella cappella dell’attuale Tentazione.
Per un certo tempo tuttavia si soprassedette all’esecuzione di questi Misteri.
Infatti nel “memoriale” del novembre 1572, in cui si elencavano i vari lavori da
fare sul Monte, non si accenna ad essi e si stabilisce solo la prima indispensabile
opera da realizzare in quella zona del Monte, ossia la nuova strada che dalla cappella del Secondo sogno di S. Giuseppe arriva fino alla “Chiesa Negra” (attuale
Tentazione). Segno evidente che l’erezione delle tre cappelle per il momento
non veniva presa per nulla in considerazione.
Invece, poco più di dieci anni dopo, dalla guida del 1583 risulta che esisteva
già l’edificio per la Strage degli innocenti, ed era ormai ultimata la Fuga in Egitto con statue eseguite da: “...bon scultore in una Chiesa d’ottangola forma» e
che era compiuto anche il Battesimo, oltre ad essere iniziate varie altre cappelle.
A cosa è dovuta una così improvvisa e intensa ripresa e realizzazione di lavori
nel giro degli ultimi anni?
Credo che la spiegazione più ovvia e più vera sia da cercare nella terza visita di
S. Carlo al Sacro Monte nell’ottobre del 1578 al ritorno del suo primo pellegrinaggio a Torino per venerare la S. Sindone.
Come già nella sua seconda permanenza nell’agosto del 1571, il suo zelo ed il
suo incitamento, anche senza scendere a degli ordini e a delle direttive precise,
dovette però essere di grande stimolo ad una più viva ed intensa prosecuzione
dei lavori secondo uno sviluppo logico, basato cioè sulla successione temporale
dei misteri della vita di Gesù.
È ovvio, come aveva già notato il Galloni, che la Cappella della Strage indicata nel poemetto del 1583 non poteva essere quella attuale, eretta, come risaputo,
per munificenza del duca di Savoia Carlo Emanuele I°, ed iniziata soltanto tre
anni dopo, in seguito alla stipulazione del ben noto contratto con i costruttori
fratelli D’Enrico di Alagna del 5 giugno 1586.
Però, sempre secondo il Galloni, quel primo edificio citato nella guida dell’83
per contenere la Strage, sarebbe stato costituito dal tempietto ora contenente la
Fuga in Egitto, mentre la Fuga, spostata “dal luogo primitivamente assegnatole”,
corrispondente a quello ove ora si trova il Battesimo, sarebbe stata costruita un
poco più sotto “dove brevi resti concorrono ancora a formare un basso terrapieno
lungo la via verso il Battesimo, a metri 4,50 dal fianco della Strage d’oggidì. Dunque nel 1583 una Cappella per la Strage degli innocenti era costruita, ma vuota,
di forma ottagona, come nel Progetto. E n’era pure costruita una per la Fuga in
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Cappella - 10