statua deve essere opera di un maestro vicino alla bottega dei fratelli De Donati,
autori del gruppo ligneo della Pietra dell’unzione, che dopo la loro riscoperta
godono in questi anni di un eccezionale favore ed ai quali di conseguenza si accosta un numero notevole di sculture lignee dell’ultimo Quattrocento nell’area
geografica tra Piemonte e Lombardia.
L’autore
Certo la nostra statua si rivela un po’più arcaica di quanto apparisse precedentemente. Ma la monumentalità e la solennità e la profonda interiorità, non mi
fanno escludere che possa trattasi di una prima, altissima, ispirata testimonianza
di Gaudenzio giovanissimo scultore, tanto più oggi, quando gli sono assegnate
con grande enfasi, opere che assolutamente non gli appartengono. Per l’accostamento alle statue della Pietra dell’unzione, basta osservare la morbida fluenza
dei capelli ben ravviati ed ondulati del Cristo del Sepolcro, rispetto alle capigliature ed alle barbe scalpellate delle statue dell’Unzione per accorgersi di essere di
fronte ad un maestro da loro del tutto indipendente, più raffinato, più ispirato,
più aggiornato. Del resto un confronto tra le due statue lignee del Cristo deposto (nel Sepolcro e sulla Pietra della unzione) ne evidenzia le differenze.
Vari dovevano essere gli scultori in legno attivi in quegli anni sul Sacro Monte delle origini. Anche il Cristo che ascende al cielo, già sulla fontana della piazza
Maggiore appartiene a un’altra mano ancora, e di una diversa bottega è pure il
gruppo della Madonna col Bambino in Santa Maria delle Grazie.
Tra tutte queste il Cristo nel sepolcro era per la sua funzione, per la sua collocazione nella cappella principale, la più importante in assoluto. Quella per
cui dovette venir scelto il maestro che rivelava doti più elevate e un futuro più
promettente. C’è ancora molto da indagare, c’è ancora da approfondire molto
e serenamente tra gli studiosi del Sacro Monte sulla scultura di fine Quatto ed
inizio Cinquecento super parietem e in tutta la valle, ne potranno emergere ancora notevoli sorprese.
L’Oratorio del Santo Sepolcro
Dall’anticamera del Santo Sepolcro, o Cappella dell’Angelo, attraverso alla
porticina di destra, si accede, scendendo alcuni scalini, all’oratorio del Santo
Sepolcro. Così pure dalla cella sepolcrale, attraverso un cristallo, che sostituisce
la parete di fondo del loculo in cui è deposto il Cristo giacente, si vede l’oratorio retrostante, di modo che la statua lignea del Cristo nel Sepolcro, viene a
costituire la raffigurazione sovrastante l’altare dell’Oratorio stesso. Questa è la
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Cappella - 43