rivela sotto l’invadente decorazione degli stipiti, uno schema simile a quello della porta dell’originaria Ultima Cena sul Monte Sion, poi Cappella degli Esercizi, ora conglobata nell’Albergo del Pellegrino, di pochi anni posteriore, ma
anch’essa risalente ai primordi del Sacro Monte. A questa era originariamente
sovrapposto come timpano il rilievo dell’Agnus Dei, ora murato sulla porta del
campanile. A quella del Santo Sepolcro sovrasta la lapide marmorea riguardante
l’erezione del Sepolcro stesso per opera di Emiliano Scarognini. Attorno alla
porta, quasi perno di tutta la parete, si sviluppa a raggera in un insieme caleidoscopico, la singolarissima raccolta di elementi vari e preziosi, costituita da due
reliquiari e da ben tre iscrizioni, incorniciati ed inglobati nell’esuberante decorazione settecentesca. Sulla sinistra è murato un acquasantiere rinascimentale in marmo bianco a forma di conchiglia, o di semicatino baccellato, risalente
all’epoca di costruzione del Santo Sepolcro. La sua presenza, come all’ingresso
di una chiesa per segnarsi con l’acqua benedetta, rivela la sacralità riconosciuta
al complesso dell’edificio. Però la sua collocazione sulla sinistra dell’ingresso
appare anomala rispetto al Santo Sepo