sempre sottolinearlo, la situazione del Sacro Monte verso la fine del 1513.
Dopo la cappella della Pietra dell’unzione, o della Sindone, ai piedi del Calva
rio, la descrizione della guida prosegue con questi versi, già riportati nelle puntate precedenti:
“Acanto si vi giace un porticheto
Ove nel qual alato uno altare
una cisterna alaltro cantoneto
In mezo a questo un uscio per intrare
Dentro alingreso sancto e benedeto
Sepulcro di Jesu..,”
L’anonimo autore, come si è visto, cita solo “alato uno altare”, senza precisare nulla di più. “Alato” di che cosa, se non del Santo Sepolcro che nominerà subito dopo? Quindi l’altare doveva trovarsi esattamente dove oggi c’è la cappella di
San Francesco. Ma è ovvio che un altare non poteva stare all’aperto, esposto alle
intemperie, bensì riparato sotto una struttura muraria, sia pur semplice, essenziale, che non poteva essere se non l’arcata, il piccolo vano, quasi solo un arcosolio, che verrà poi dedicato a San Francesco. Se la guida non nomina questo vano
è semplicemente perché non presentava nulla di significativo, nulla che meritasse di esser notato, salvo l’altare, unico elemento in esso contenuto. Non era
infatti una cappella raffigurante un episodio della vita e della passione di Gesù.
Dunque nel 1513-14 l’arcata sicuramente già esisteva, e lo si ribadirà anche
più avanti, contrariamente a quanto affermato di recente. Ma questo piccolo
ambiente, questo sacello, privo di qualche interesse anche dal punto di vista architettonico, era appena stato costruito, o risaliva a qualche anno, a qualche lustro precedente, cioè al periodo iniziale del Sacro Monte?
Solo nel 1671 il Fassola, riportando quanto era ben noto e tramandato da
circa centottantanni, ricorda nella prima parte della sua opera che “incominciata
la Capella (del Santo Sepolcro) per divozione viveva in piccol’Eremo il Padre (cioè
il Caimi). Così anche per più commodità, e maggior divozione, e perchè potesse egli,
ed altri Ufficiare, e sentire la Messa senza haver la scommodità di descendere al
Borgo, si alzò un’Altare à canto del Santo Sepolcro...”, quindi prima di dare inizio
alla Chiesa Vecchia, non ancora incominciata al momento della donazione del
“super parietem” il 14 aprile 1493, ed ovviamente assai prima della morte del
Caimi, avvenuta o nel 1499, o nel 1500, come si ritiene comunemente.
Nella parte descrittiva poi, trattando della cappella di San Francesco, afferma
con estrema chiarezza: “È questa la prima Capella, dove fù eretto il primo Altare,
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Cappella - 42