Maria ad Presepe.
Si ha pure notizia di altre nella stessa basilica paleocristiana di S. Pietro in
Vaticano ed in S. Maria in Trastevere pure a Roma; ma con il passare dei secoli,
o vennero profondamente trasformate, o scomparvero. Né sappiamo con quanta fedeltà riproducessero la grotta di Betlemme. Al contrario, quella dei Sacro
Monte, eretta ovviamente in epoca molto più recente, è una replica non solo
fedelissima, ma rimasta per di più pressoché intatta fino ad oggi.
Non minore importanza le deriva poi dal fatto che siccome a Betlemme è
quasi impossibile ritrovare la genuinità della grotta originaria perché attraverso
i tempi la pietà dei fedeli l’ha arricchita di troppe suppellettili che snaturano il
sacro ambiente (cinquantatré lampade, rivestimenti di amianto, tappezzerie ed
addobbi, pavimento di marmo, ecc.) qui a Varallo la si può ancora ammirare
sostanzialmente integra, così come era nel Quattrocento quando la vide a Betlemme il P. Bernardino Caimi, e come doveva pur essere nei secoli precedenti,
stando a quanto ci hanno tramandato gli antichi visitatori della Terra Santa.
La forma è approssimativamente quella di un rettangolo stretto e lungo, di
m. 12,30 per 3,5, ricoperto da una volta a botte. All’estremità sud si apre la piccola nicchia con l’altare della Natività, sotto il quale una stella di fattura simile
a quella di Betlemme, ricorda il luogo esatto della nascita di Gesù. E sull’altare, come a Betlemme, si celebrava la messa, certo fin dall’origine della cappella,
come risulta dalla relazione della prima visita pastorale di mons. Bescapè (1593).
Ai suoi lati due scale divergenti salgono ad imitazione di quelle che a Betlemme conducono alla basilica superiore: quella di sinistra, praticamente senza
sbocco, dopo nove scalini, s’interrompe presso una finestrella; quella di destra
invece si dirige alla cappella della Circoncisione in cui si entra attraverso ad un
portale e ad una scala semicircolare simili a quelle di Betlemme.
A lato della scala di destra si apre il piccolo vano, posto ad un livello lievemente più basso, che a Betlemme è dedicato al ricordo dei Magi, e che a Varallo,
dall’epoca di Gaudenzio contiene l’Adorazione dei pastori.
Qui si incontra l’unica vera, ma del tutto secondaria differenza tra Betlemme
e Varallo nella colonnina più a destra caratterizzata da una decorazione a spirale
che si sviluppa in senso inverso rispetto a quella di Betlemme.
Una seconda inesattezza è poi data dalla piccola vaschetta in pietra posta su
di un pilastrino pressò la nicchia della Natività, che a Betlemme è situata alla
sua destra, all’inizio della scala, mentre a Varallo la troviamo sulla sinistra. Una
svista del P. Caimi? Non credo. Penso piuttosto che all’inizio si trovasse nella
collocazione giusta, ma in seguitò, perso ben presto il senso della fedele rispon59