stro “da canto”, forse di minore ampiezza per la parete laterale più breve, con la
scena dello svenimento della Madonna, circondata da S.Giovanni e dalle due
Marie: quattro figure in tutto. Probabilmente, si può pensare che due o tre altri
giudei fossero dipinti anche sull’altra parete laterale, di fronte a quella della Madonna tramortita.
Si trattava solo di affreschi, o vi erano anche delle sculture lignee: il Cristo in
croce per esempio? Normalmente la guida del 1513-14 specifica con particolare
compiacimento quando si tratta di scene o figure scolpite, come per il complesso
del Cristo deposto, o Pietra dell’unzione e per l’Ultima cena, il Cristo nel sepolcro, l’Annunzio a Maria della sua prossima fine. Ma non poteva certo, data
l’esigenza della composizione poetica, dei versi, delle rime, delle strofe, dei limiti
del testo, soffermarsi ad elencare, o citare tutte, tutte le figure realizzate in scultura. Lo erano certamente, anche se non lo dice, il Cristo che ascende in cielo, i
due manichini dell’ Annunciazione, la Vergine dormiente, oggi nello scurolo, la
Maddalena nell’anticamera del Santo Sepolcro, la Spogliazione delle vesti. Per
cui è lecito supporre che almeno il Cristo in croce fosse scolpito in legno. Anzi,
che fosse quello che ancora campeggia nella definitiva cappella, creata pochi lustri dopo da Gaudenzio. Da molti si è parlato di una statua più antica rispetto alle
altre dell’attuale Calvario, ed è logicissimo ritenere che, se era più antica, come
del resto pare anche stilisticamente, essa debba venire dalla prima redazione della
cappella, e che sia stata riutilizzata, sia per il suo pregio artistico, sia soprattutto
per la devozione di cui doveva ormai essere circondata. Il problema è vedere se
si tratta di una scultura di Gaudenzio gi