conseguenza un moto centrale, primario per tutta la scena figurata, ma anche il
valore di vero prototipo per tutte le raffigurazioni bibliche in seguito illustrate
sull’atto di volte e pareti nelle varie cappelle del Monte.
Questo disegno di rara importanza, già appartenente all’antica famiglia Pansiotti di Varallo, passò nel 1890 alla Società di Conservazione delle Opere d’Arte e dei Monumenti in Valsesia, secondo alcuni studiosi per donazione, secondo
altri per acquisto.
La lumeggiatura a b iacca, propria della tradizione bramantinesca e gaudenziana; che sarà poi tipica dei disegni della maturità del Morazzone, qui già compare con effetti che esaltano la forza drammatica e l’aulica fastosità della composizione. È stato per altro osservato che i contorni sembrano, almeno in parte,
ripassati.
Altro disegno di notevolissima qualità è quello dell’Angelo in volo del Victoria and Albert Museum di Londra, a matita, rialzato di biacca, su carta bruno
chiaro, quadrettato. Esso costituisce lo studio per uno degli angeli volanti fra le
nubi sulla parete frontale della cappella. Evidente è lo spunto colto dagli angeli
dolenti e turbinanti di Gaudenzio sulla volta del Calvario, espressi in moto vorticoso a viluppi e spirali, ma dal Morazzone tradotto con una sigla più sofferta e
tormentata per le forti ed aspre contrapposizioni.
Gli è vicino un altro Angelo volante, della Pinacoteca di Bologna, a carboncino, bistro e biacca su carta grigia, reso noto dai Baroni nel 1941: avviluppala
in un’ ampia, sinuosa linea, composta dalle ali e dal manto ridondante, ammatassato e gonfio dal vento; figura conturbante che sembra quasi assumere l’atteggiamento di un Cristo dolente nell’orto degli ulivi, da porre in relazione con
l’angelo situato tra il riquadro del Sacrificio di Isacco, sul lato sinistro, e quello
centrale di Abimelech.
Un terzo foglio con un Angelo in volo, a sanguigna su carta bianca, già erroneamente attribuito nel Seicento dal Bonola a Camillo Procaccini, e restituito al
Morazzone dal Rosei e dall’Arslan, si trova nella raccolta della Biblioteca Ambrosiana a Milano, e raffigura un angelo dall’ampia veste fluttuante verso sinistra, colto in diagonale, in volo verso destra, pieno di slancio vitale, mentre regge
la parte inferiore di uno dei cartigli laterali con scene bibliche, e precisamente
quello del Sacrificio di Isacco sulla parete di sinistra.
Di più incerta attribuzione, ancora un altro Angelo in volo, a sanguigna, lumi
di biacca su carta bianca, anch’esso dell’Ambrosiana, dal Bonola nel seicento
creduto del Cerano. La sua qualità, forse compromessa dal restauro, reso necessario dalle cattive condizioni del foglio, ne rende problematica una lettura
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