sposizione delle aperture: una primaria, ufficiale, al centro della facciata, e due
all’inizio delle due pareti laterali (nella Strage quella di destra ridotta a finestra)
in modo da snellire il percorso dei visitatori (nella Salita al Calvario essenzialmente di quelli che seguendo l’itinerario canonico, giungendo dalla scalea che
scende dalla loggia collegata al Palazzo di Pilato, possono così entrare dalla porta
del lato destro, sfilare lungo l’ideale corridoio o atrio, delimitato verso l’interno
dal bancale-inginocchiatoio con sovrastante grata vetrata, per uscire dal lato opposto ed avviarsi all’altra scalea che porta alle cappelle del Calvario).
Viene quindi da ipotizzare che il disegno sia stato fornito dallo stesso progettista della cappella della Strage, cioè Enrico d’Enrico, il più anziano dei fratelli
dello statuario Giovanni, di Melchiorre e del Tanzio. Siamo a brevissima distanza di tempo, e poi anche per questa cappella il committente è un personaggio
della casa sabauda, quindi pare logico che ci si sia rivolti allo stesso progettista.
Per di più Enrico d’Enrico, tra il 1586 e 1’87 aveva eretto a Vercelli per l’ingresso di Carlo Emanuele I e della consorte, la monumentale Porta di Strada,
o Porta di Torino. Ma è ancor più significativo che proprio subito dopo, nel
1587-88, restaura l’antico campanile romanico della collegiata di Masserano,
coronandolo con la cella campanaria ottagona ed un pinnacolo al vertice. Ed il
disegno per la cappella della Salita al Calvario deve collocarsi tra la fine dell’88 e
l’inizio dell’89, per dare il via ai lavori appunto il 1 settembre dell’89.
È infine molto probabile che Enrico d’Enrico per Masserano desse poi anche
i disegni e forse erigesse le altre imprese edilizie volute dalla Marchesa Claudia:
convento francescano di S. Teonesto, palazzo marchionale e Sacro Monte sul
colle di S. Ba