Storia del Sacro Monte di Varallo | Page 449

Cappella 36 La salita al Calvario Iscrizione: “Prese la legna per l’olocausto, e la pose sulle spalle di Isacco suo figlio” (Genesi, 22, 6). Ed Egli portando la croce, prese il cammino verso il luogo detto Calvario” (Giovanni, 19, 17). Conosciamo la cappella 36 Portando la croce, Gesù si avvia faticosamente al Calvario. Per la strada cade tre volte, è aiutato da un contadino di Cirene, incontra la Madonna e altre pie donne, ha un po’ di sollievo da parte della Veronica che gli asciuga il volto imbrattato di sangue e sudore. Iniziata nel 1589. Statue di Giovanni Tabacchetti e Giovanni d’ Enrico. Affreschi Pier Francesco Mazzucchelli, detto ‘il Morazzone’(1607-8). Il percorso del loggiato Il percorso lungo il loggiato costituisce una sorta di galleria storica: sono infatti collocati alcuni ricordi di personaggi che hanno segnato la storia del santuario. Una lapide ricorda Giuseppe Candiani di Busto Arsizio, che nel 1878 lasciò una parte della propria eredità per la ristrutturazione delle cappelle. Accanto, un busto marmoreo, realizzato dallo scultore varallese Vanelli, ricorda Samuele Burla di Borgosesia, altro benefattore del complesso. Al viaggiatore inglese Samuel Batler, che con il suo libro Ex voto fece conoscere anche nei paesi d’Oltralpe i santuari dell’area piemontese lombarda, è invece dedicato un altorilievo bronzeo. Un ultimo ricordo è riservato al Pontefice Giovanni Paolo II, pellegrino a Varallo nel novembre del 1984, in occasione del IV centenario della morte di San Carlo Borromeo. La struttura muraria era terminata nel 1597 quando, tra il gennaio e il marzo, il vescovo Bascapè si rivolge ai fabbricieri fornendo indicazioni sulle modalità 449