Storia del Sacro Monte di Varallo | Page 450

per rappresentare il mistero dell’andata al Calvario: “approviamo bene che vi si ponga…. la Veronica e il Sudario, improntato della faccia del Salvatore, ma non ci si metta Simone Cireneo, né i ladri con le loro croci, né si facciano le Marie et S.Giovanni ove, rivolto il Signore, paia dire: Filiae Hierusalem ma turba di donne con il popolo. Non si manchi di metter qui il mistero d’Isaac che porta la legna che è suo proprio luogo”. Le 50 statue e i 14 animali in terracotta policroma sono opera dello scultore fiammingo Jean De Wespen detto il Tabacchetti, che tra gli aiuti ebbe probabilmente anche Giovanni D’Enrico. Un ordine del vescovo aveva imposto allo scultore di modellare figure somiglianti a quelle della Crocifissione di Gaudenzio Ferrari. L’imponente ciclo di affreschi è di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone ( 1602-1616 ). Sulle pareti dunque gli affreschi : Città di Gerusalemme e il Monte Calvario. Negli stendardi della volta: Abimelech con i suoi soldati taglia e trasporta tronchi per incendiare la torre e il tempio di Sichem; gli esploratori della terra promessa con il grappolo d’uva; Abramo e Isacco avviati al Monte Moria per il sacrificio. La prima redazione del mistero Percorsa l’ariosa loggia che chiude ad occidente la Piazza Maggiore, e discesa la lunga rampa retrostante alla casa Valgrana, si giunge in un angusto spiazzo, pressoché triangolare, quasi a picco sul centro abitato di Varallo, da cui si gode uno spettacolare, ampio panorama della media valle del Sesia. Lì, sulla destra, sul lato sbieco, in posizione ardita sul precipizio, sorge la parallelepipeda cappella della Salita al Calvario, una delle più in vista dalla sottostante cittadina insieme a quella dell’Inchiodazione alla croce. Il solenne, austero edificio, così come oggi lo vediamo, costituisce la seconda definitiva redazione di quel mistero, che già era presente sul Monte fin dall’inizio del Cinquecento. Ce lo documenta la prima guida della Nuova Gerusalemme varallese, edita nel Marzo del 1514, nel capitolo XIII, dopo aver descritto la cappella della Cattura non ancora terminata: “ Seguita poi (dopo la Cattura) un luoco di Maria Dove pasmata del caro figliolo 450 Cappella - 36