ridotta a ripostiglio, come è tuttora, quella anteriore, d’angolo, con la caratteristica grande finestra ovale sulla parete sinistra, accolse il nuovo episodio evangelico che dovette venir raffigurato abbastanza celermente, richiedendo in realtà
un impegno molto limitato, sia dal punto di vista finanziario che costruttivo e
scultoreo per il numero esiguo di statue necessarie alla scena.
Stando al Butler, la guida pubblicata dal Ravelli nel 1610 non fa ancora cenno
a questa nuova cappella, per cui ne deduce, seguito dal Galloni e da altri studiosi,
che in quell’anno l’ordine del Bascapè non era ancora stato eseguito.
Ma la guida del 1610 non era altro che la ristampa di quella dei 1607, a sua
volta ristampa di quella del 1606, ristampa a sua volta di quella del 1599, per
cui non stupirebbe che non vi fossero stati apportati tutti i più recenti aggiornamenti.
Il Durio però nella sua scrupolosa ed attentissima bibliografia del Sacro Monte, nell’elencare tutte queste ristampe è costretto a confessare che, nonostante
tutte le ricerche fatte, non era riuscito a sapere ove esistessero le copie di queste
quattro edizioni.
Confrontando poi il testo del Galloni con l’Ex voto del Butler ci si accorge
subito che il Galloni non fa che ripetere una notizia tratta dall’Ex voto senza
aver pensato di controllarla sul testo originale, per cui mi pare si possa avanzare
qualche sospetto sull’esattezza della notizia data dal Butler. In sostanza l’unico che avrebbe visto la guida del 1610 è stato solo lui; tutti gli altri autori che
la citano si sono sempre ed esclusivamente rifatti alla sua fonte. Esiste dunque
veramente la ristampa del 1610? Non avrà forse il Butler letto in modo errato la
data? non si sarà confuso fra tante ristampe?
Alla luce di queste osservazioni mi pare che almeno per ora non si possa tener
conto in modo assoluto di quanto dedussero il Butler ed il Galloni per una datazione della cappella del Primo sogno di S. Giuseppe ad un momento successivo
al 1610.
Risulta per di più in pieno contrasto con quella deduzione, che la cappella era
invece certamente terminata, forse già da qualche anno. Infatti nella xilografia di
Gioachino Teodorico Coriolano che illustra la scena nella prima edizione della
guida di Gian Giacomo Ferrari, edita a Varallo nel 1611, fatta conoscere dal Durio solo nel 1943, e ripubblicata poi in tante altre guide nei secoli successivi, si
vede chiaramente raffigurata la scena nella piccola stanza con l’Angelo a sinistra,
la Vergine al centro che cuce, S. Giuseppe seduto dormiente sulla destra.
È ovvio che il tempo necessario per la stampa del libretto e molto di più quello per la preparazione delle xilografie (ben 52) da parte del Coriolano, riportano
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